Ogni tanto è bello che qualcuno del mondo dello spettacolo esca allo scoperto dicendo qualcosa di sensato e anche di prendere una posizione dura e impopolare. E’ così Massimo Giletti il noto conduttore di Raiuno ha aperto la puntata dell’arena commentando i dolorosi fatti di sangue avvenuti a Parigi ecco le sue parole:“Noi ci poniamo oggi una domanda, dopo tutte le riflessioni sentite in queste ore in televisione. La domanda che ci facciamo è ‘E adesso, che cosa succederà?”, ha detto il famoso Anchorman.
E prosegue la sua digressione: “Non è più il tempo delle marce, del Je Suis Charlie, ma non abbiamo più il coraggio di essere cristiani, di prendere la nostra identità e affermare con forza contro questa barbarie”, ha proseguito il conduttore, che poi chiede: “Tutto quanto è accaduto a Parigi era davvero imprevedibile? Io non ero Charlie, perché è troppo facile, è troppo comodo stare dalla parte delle persone che sono state massacrate soltanto dopo. Invece noi non abbiamo più il coraggio della nostra identità”.
Continua il buon Massimo “Abbiamo perso la dritta via di un’Europa che fa fatica ad avere una via unica. Questo è il problema del nostro Paese. Dobbiamo capire da che parte stare ed è una domanda a cui non possiamo più non rispondere o girare la testa da un’altra parte. Dobbiamo invece rispondere in fretta prima che sia troppo tardi. Non dobbiamo far leva però sull’ira o sull’emozione, che spingono a fare errori gravi. L’emotività non aiuta, ma dobbiamo agire, con attenzione e con logica. Basta marce e basta lumini, serve una riflessione più profonda, perché oggi sono arrivati a Parigi, ma domani dove potranno arrivare?”, si chiede infine Giletti.