Riecheggiano i nomi di grandi e giovani santi dei giorni nostri alla Camera del Parlamento italiano, dal Beato Carlo Acutis alla Serva di Dio Chiara Corbella Petrillo.
Nomi sconosciuti alla maggior parte dei presenti ma che col loro esempio di vita così normale e al contempo così straordinario, fanno grande il nostro Paese.
Il nome di Chiara risuona alla Camera
In molti non si raccapezzano su chi sia la “Chiara” nominata da Giorgia Meloni, nel suo discorso alla Camera per la fiducia al suo governo. Ma il dubbio è presto chiarito.
Tutto comincia con Lorenzo Fontana, che ha inaugurato il suo primo discorso da presidente della Camera dei Deputati ringraziando Papa Francesco per la sua instancabile azione diplomatica per la pace, in questo momento critico. E poi passa a citare il Beato Carlo Acutis facendo riferimento alle sue parole in merito al pericolo dell’omologazione: “Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoio come fotocopie”.
Un richiamo forte e deciso al primo Millenial Beato la cui fama sta crescendo a vista d’occhio in Italia e nel mondo e che molto ha da insegnare ai grandi e ai piccoli.
Prosegue sulla stessa scia, la Presidente Giorgia Meloni che stamani 25 ottobre 2022, nel suo discorso alla Camera per la fiducia al suo governo, omaggia le tante donne che si sono contraddistinte nella storia dell’Italia, donne che non si sono risparmiate e hanno saputo osare “per impeto, per ragione, o per amore” e hanno spianato quella strada che le ha permesso oggi di arrivare ad essere la prima donna Presidente del Consiglio.
Ma non è il solo riferimento cristiano della Meloni, che cita anche a San Benedetto, quale italiano e patrono d’Europa e ancora Giovanni Paolo “un Pontefice, uno statista, un santo, che ho avuto il privilegio di conoscere personalmente” e che le ha insegnato il vero senso della libertà, non fare ciò ci piace ma ciò che si deve e aggiunge “Io sono sempre stata una persona libera, per questo intendo fare ciò che devo”
Riportiamo l’omaggio alle donne tratto dal discorso ufficiale di Giorgia Meloni
“Tra i tanti pesi che sento gravare sulle mie spalle oggi, non può non esserci anche quello di essere la prima donna a capo del governo in questa Nazione. Quando mi soffermo sulla portata di questo fatto, mi ritrovo inevitabilmente a pensare alla responsabilità che ho di fronte alle tante donne che in questo momento affrontano difficoltà grandi e ingiuste per affermare il proprio talento o il diritto di vedere apprezzati i loro sacrifici quotidiani.
Ma penso anche, con riverenza, a coloro che hanno costruito con le assi del proprio esempio la scala che oggi consente a me di salire e rompere il pesante tetto di cristallo posto sulle nostre teste. Donne che hanno osato, per impeto, per ragione, o per amore.
Come Cristina (Trivulzio di Belgioioso), elegante organizzatrice di salotti e barricate. O come Rosalie (Montmasson), testarda al punto da partire con i Mille che fecero l’Italia. Come Alfonsina (Strada) che pedalò forte contro il vento del pregiudizio. Come Maria (Montessori) o Grazia (Deledda) che con il loro esempio spalancarono i cancelli dell’istruzione alle bambine di tutto il Paese. E poi Tina (Anselmi), Nilde (Jotti), Rita (Levi Montalcini), Oriana (Fallaci), Ilaria (Alpi), Mariagrazia (Cutuli), Fabiola (Giannotti), Marta (Cartabia), Elisabetta (Casellati), Samantha (Cristoforetti), Chiara (Corbella Petrillo).
Grazie! Grazie per aver dimostrato il valore delle donne italiane, come spero di riuscire a fare anche io.”
Chi è Chiara Corbella Petrillo?
Chiara Corbella Petrillo, una donna capace di donare tutta sé stessa fidandosi di Colui che è il vero e unico autore della vita. Le viene diagnosticato un carcinoma alla lingua molto aggressivo quando è al quinto mese di gravidanza. Lei sceglie di tutelare il figlio che porta nel grembo sopra ogni cosa, anche la sua stessa vita. Francesco, il suo bambino, nasce sano, e poco più di un anno dopo Chiara muore, era il 13 giugno 2012.
Il suo esempio è spesso incompreso e scandalizza coloro che assuefatti dalla cultura della morte che il mondo promuove e diffonde, non accettano il valore del sacrificio, della croce, di una madre per un amore più grande. Ma anzi la esorcizzano con ogni mezzo fino a sopprimere tutto ciò che intralcia, e non si allinea con il puro individualismo e la logica dello scarto che afferma il valore della vita secondo la sua qualità, come fosse un prodotto di prima o seconda scelta, e in quest’ultimo caso meglio eliminarlo.
La storia di Chiara invece grida la verità che è esattamente contraria, che scuote, e ci dà l’opportunità di guardare alla vita con occhi nuovi, mettendo nei cuori un seme che speriamo e preghiamo possa portare frutto.
La Chiesa Cattolica ha proclamato Chiara Corbello Petrillo, Serva di Dio il 21 settembre 2018, nel giorno in cui avrebbe festeggiato dieci anni di matrimonio con Enrico, e noi come cristiani, siamo orgogliosi che il suo nome sia tra quelli che questa mattina risuonavano nell’Aula di Montecitorio.