Il mese di ottobre è il momento in cui ci si ferma a pregare e ricordare i bambini che non hanno avuto il tempo di nascere.
Bambini vittime di aborto, vittime di persecuzioni umane, creature che non sono mai venuti alla luce: preghiamo per loro.
Un dolore profondo, che può anche segnarti per il resto della vita. Un dolore che una madre può provare quando sa che il bambino che porta in grembo non nascerà mai. Una sofferenza per tutti quei bambini che, invece, sono morti subito dopo la loro nascita.
Come si può pregare, e in che modo, per queste piccole creature? Si può alleviare la loro sofferenza ma pregare, allo stesso tempo, anche per le loro mamme? Oggi, in oltre 60 città d’Italia ci si incontra, anche solo per una cerimonia simbolica per celebrare e ricordare quei bambini mai nati o tutti quelli che non ci sono più.
Pregare per loro li aiuta a salire pian piano in Paradiso, anche se non hanno avuto il tempo né di vedere la luce né tantomeno di essere battezzati. Oggi, alle ore 19, accendiamo una candela e poniamola sul davanzale della nostra finestra: con una preghiera, pensiamo che Dio accoglie nelle sue grandi braccia tutte queste creature.
Rivolgiamo a Maria, la Madre di tutte le mamme, la nostra preghiera:
Alla Madre della Vita in seno. O madre adorabile del frutto materno, nostra Signora dell’umanità , alla quale Dio ci ha affidato sulla Terra. Aiutaci, te ne preghiamo a consolare con la preghiera i cuori di tutte le mamme e i papà dei bambini non nati.
A pregare per le mamme dei bambini abortiti e strappati dal seno opera di Dio. Asciugando con la preghiera, il pianto del dolore stridente che si innalza, dalle vite tolte dal grembo. Pensaci tu, togli dal mondo, l’odio per la vita, per i bambini, per l’innocenza, per la pace, per il rispetto umano.
Pensaci tu, Madre Purissima, Madre castissima, Intercedi tu, presso il trono del nostro adoratissimo Padre, affinché possa far scendere sul mondo, il dono dello spirito dell’infanzia e della confidenza in Dio. Così che possiamo essere come è stato Gesù tra le tue braccia, e ad essere… Tranquilli e sereni, come bimbi svezzati in braccio a sua madre. Ed a sperare, ora e sempre.
(Antonella Bizzarri)
ROSALIA GIGLIANO
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