Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della povertà, come il 17 ottobre di ogni anno a partire dal 1992.
Quest’anno ricorre il ventisettesimo anniversario dall’istituzione di questa giornata da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, avvenuta il 22 dicembre 1992. In questa occasione il focus è centrato sulla raggiungere la giustizia sociale di pari passo con quella ambientale.
Anche se alcune politiche di sostegno al reddito che alcuni paesi stanno portando avanti, insieme alla collaborazioni di organismi internazionali, di fatto c’è ancora molta strada da percorrere per contrastare la fame e tutti i terribili effetti derivanti dalla povertà materiale.
L’assenza di un reddito infatti permette anche oggi di non avere una vita dignitosa. Un richiamo che si fa ancora più forti oggi, di fronte alla crisi economica e sociale che si sta generando nel mezzo della crisi del Coronavirus, e che rischia di subire ulteriori contraccolpi nelle prossime settimane, in caso di misure ancora più restrittive per la vita pubblica e per le libertà personali.
Anche se infatti negli ultimi anni e decenni si è andato delineando un notevole sviluppo tecnologico ed economico, milioni di persone continuano a vivere in povertà, e le disuguaglianze aumentano in maniera vertiginosa.
Si calcola infatti che il 45 per cento della ricchezza mondiale sia attualmente in mano solamente all’1 per cento di ricchi privilegiati. Un contesto di grave decadimento morale, e del tutto inaccettabile, specialmente per una società globale che si definisce “civile” e “progredita”.
La povertà significa molto spesso condizioni di vita inaccettabili, al limite della sopravvivenza, e una schiavitù materiale che priva di libertà e di dignità.
Vivere in un contesto di povertà significa avere carenza di cibo nutriente, condizioni di lavoro estreme, difficoltà ad accedere alla giustizia, abitazioni e ripari precari, limiti di accesso all’assistenza sanitaria. Senza contare la totale assenza del potere politico incapace di dare una qualsiasi risposta alla grande sofferenza dei poveri.
La ricorrenza della giornata mondiale della povertà risale al 17 ottobre 1987. In quella data oltre centomila persone si riunirono al Trocadéro di Parigi, su iniziativa di padre Joseph Wresinski, in ricordo della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che fu firmata in quello stesso luogo. In quell’occasione si onorarono le vittime della povertà, della violenza e della fame, ribadendo la volontà comune di lottare contro la povertà.
Oggi, ancora, nel mondo esistono almeno un miliardo di persone che vivono in condizioni in estrema povertà. I dati Eurostat affermano nel 2015 il 23.7% della popolazione europea, corrispondente a 119 milioni di persone, era a rischio di povertà e di esclusione sociale.
Signore, insegnaci a non amare noi stessi, a non amare soltanto i nostri cari, a non amare soltanto quelli che ci amano.
Insegnaci a pensare agli altri, ad amare anzitutto quelli che nessuno ama.
Concedici la grazia di capire che ad ogni istante, mentre noi viviamo una vita troppo felice,
ci sono milioni di esseri umani, che sono pure tuoi figli e nostri fratelli, che muoiono di fame
senza aver meritato di morire di fame, che muoiono di freddo senza aver meritato di morire di freddo.
Signore, abbi pietà di tutti i poveri del mondo.
E non permettere più, o Signore, che noi viviamo felici da soli.
Facci sentire l’angoscia della miseria universale, e liberaci dal nostro egoismo.
“Gesù ci chiama ad essere servi, come Lui è servo,
perché gli uomini accettano il messaggio di Cristo
non tanto da chi sperimenta l’ascetica della purezza
ma da chi vive ogni giorno le tribolazioni del servizio.
Gesù, tu che hai lavato i piedi a poveri pescatori,
Aiutaci a comprendere
Che i piedi dei poveri
Sono il traguardo di ogni serio cammino spirituale.
Quando ti curvasti sui calcagni dei tuoi discepoli
Ci hai fatto capire verso quali basiliche
Dovremmo indirizzare il nostro pellegrinaggio.
Nelle beatitudini ci hai detto che i poveri sono beati,
cioè che sono i poveri coloro che si salvano.
Ma poi hai anche aggiunto:
‘Benedetti voi quando aiutate il povero,
quando gli date da mangiare o da bere,
quando l’ospitate o lo visitate’.
Dunque si salvano i poveri
E coloro che sono solidali con i poveri.
‘Beati voi poveri, perché vostro è il regno dei cieli’.
‘Venite nel regno, benedetti, perché avevo fame
E mi avete dato da mangiare’.
In altre parole, Tu ci stai dicendo:
‘Benedetti coloro che servono i poveri,
coloro che fanno causa comune con i poveri’.
Aiutaci, Gesù, ad essere così solidali con i poveri
Da esserne loro amici e fratelli.
Aiutaci, Gesù, a saperti riconoscere nei poveri e nei sofferenti,
affinchè essi ci accolgano un giorno nella casa del Padre!
Giovanni Bernardi
In molti si chiedono se Padre Pio avesse una devozione verso le anime sante del…
Tra i primi pontefici della Chiesa, san Clemente, che si ricorda oggi 23 novembre, fu…
Meditiamo il Vangelo del 23 Novembre 2024, iniziando la giornata con una profonda riflessione sulla…
Il Sabato è il giorno della devozione alla Beata Vergine Maria. Offriamo questo nuovo giorno…
“Donami la pazienza”. Questa è la preghiera della sera da recitare questo venerdì per meditare…
Due avvenimenti ritenuti miracolosi sono legati alla devozione marina della Madonna della Guardia di Gavi,…