La storia che stiamo per raccontarvi è quella di una mamma coraggiosa e determinata. La scoperta di un tumore non le ha impedito di portare avanti la gravidanza.
Ma non si è arresa ed ha difeso quella vita che stava nascendo in lei con tutte le sue forze ed il suo amore.
Nunzia, questo era il suo nome, non ce l’ha fatta ma il suo sacrificio è immenso. Vi raccontiamo la sua storia.
Una mamma coraggiosa
Aveva soltanto 27 anni ed attendeva la sua seconda figlia. Lei, giovane mamma di Miano, quartiere della città di Napoli, si chiamava Nunzia Giordano. Le foto del suo pancione postate sulla sua pagina Facebook, la gioia descritta in tutti i modi e quel non vedere l’ora di abbracciare la sua nuova creatura, insieme a suo marito e all’altra figlia, di 4 anni.
Ma tutto questo è stato infranto di un brutto male. Nunzia, infatti, come raccontano anche i quotidiani locali, non ha potuto godersi la gioia di diventare mamma per la seconda volta e ha potuto abbracciare solo per poco, la sua piccina appena nata. Anche se quel poco ha un valore immenso.
Tutto è iniziato quando, la scorsa primavera, Nunzia scopre di esser incinta, portava nel grembo un’altra bimba. La gioia di questa nuova gravidanza viene presto oscurata da una brutta notizia. Durante i controlli di routine che una mamma fa durante la gestazione, Nunzia scopre di avere un tumore.
L’amore è più forte del tumore
La paura, l’angoscia che qualcosa sarebbe potuto andar storto alla sua bambina, la giovane mamma decide di non interrompere la gravidanza, ma di portarla avanti fino in fondo.
Era pienamente consapevole che, non potendo curarsi, per salvaguardare la sua piccola che stava per nascere, Nunzia avrebbe messo a rischio la sua stessa vita. Ma è andata avanti lo stesso, spinta da un amore più grande, fino al giorno del parto.
La sua bambina, Emanuela, è nata sana, ma Nunzia l’ha potuta tenere fra le sue braccia soltanto poche ore. ma sono bastate a Nunzia per darle tutto il suo amore. Ha donato se stessa per difendere la bambina che portava in grembo, per tutelare la vita di sua figlia.
Un amore incondizionato a imitazione di Cristo
Dopo il parto, infatti, sono sorte alcune complicazioni, subentrate proprio a causa del male contro il quale stava combattendo. Nel corso della gravidanza, i medici hanno fatto di tutto per salvarla e per aiutarla a portare avanti quella vita che stava crescendo in lei.
Purtroppo non ci sono riusciti. Nunzia è morta 6 giorni dopo aver dato alla luce la sua piccola. La voglia di difendere la vita di sua figlia, di farla nascere consapevole che la malattia poteva non permetterle di vederla crescere. Nunzia si è donata per lei, seguendo l’esempio di Cristo. Un amore che si dà completamente, per una vita nuova che nasce, anche se non potrà esserle accanto.
Tutta la sua comunità è scioccata e si stringe attorno al dolore del marito e della sua bambina di 4 anni. Una vera e propria mamma coraggio che, ieri, il suo quartiere nella sua parrocchia, quella di “Santa Maria a Piazza” a Miano, ha dato l’ultimo toccante saluto.
Preghiamo per Nunzia perché sia accolta fra le braccia della nostra mamma celeste. E preghiamo soprattutto per le sue bambine, affinchè sappiano e sentano che la loro mamma è vicina a loro, sempre, nel loro cuore, in ogni momento ed istante.