La giovane musicista ha confessato la sofferenza che ha vissuto per tutta la sua vita, fin da piccolissima, relativamente a causa della pornografia. Un dramma nascosto che oggi più che mai dilania i giovani dalla più tenera età.
È nota per essere l’artista più giovane di sempre ad aver vinto tutti e quattro i Grammy, che sarebbero gli oscar della musica.
Billie Eilish ha appena compiuto vent’anni. Una delle sue caratteristiche più amate dal pubblico è la capacità di esprimersi con grande chiarezza e trasparenza, diversamente da quanto accade normalmente nel mondo dello spettacolo, dove mistificazioni e nascondimenti di solito la fanno da padrona.
La confessione della cantante durante uno show
Durante un famoso show americano la giovane ha messo sul piatto una parte importanti dei drammi che ha vissuto fino ad ora, e da uno in particolare ha ammesso di essere stata particolarmente devastata. Andando così contro la triste retorica contemporanea che vorrebbe fare credere ai ragazzi che si tratta di qualcosa di innocuo, tanto da arrivare a presentarlo persino come “diritto umano”.
Stiamo parlando della pornografia, il cui mercato è letteralmente esploso con l’avvento di internet, e ormai è cosa nota che i siti più cliccati nell’intera rete in tutto il mondo sono legati a prodotti pornografici. Un settore quindi estremamente redditizio, e ora si spiega anche lo strapotere di coloro che vorrebbero liberalizzare la pornografia all’estremo.
La realtà però è che la pornografia crea danni immensi in particolare nei più giovani, e oggi più che mai è diventato praticamente impossibile controllare l’accesso a questo tipo di contenuti. I giovani possono infatti connettersi a siti a luci rosse in qualunque momento e senza alcun tipo di restrizione, o al massimo delle finte restrizioni che possono essere scavalcate in qualsiasi momento e senza difficoltà.
Le dichiarazioni dolorose della giovane artista
La musicista ha così confessato i suoi problemi con la pornografia fin da giovanissima, addirittura da quando aveva 11 anni. “Penso che il porno sia una vergogna. Guardavo un sacco di pornografia, se devo essere sincera. Ho iniziato quando avevo, tipo, 11 anni”, ha affermato la cantante, spiegando che quel mondo, illusoriamente, la faceva sentire più sicura di sé.
“Penso però che mi abbia davvero distrutto il cervello: mi fa stare malissimo il fatto di essere stata esposta a così tanta pornografia quand’ero così piccola”, ha affermato, con una consapevolezza di sé che non è scontata e che non tutti i ragazzi e le ragazze hanno. “Le prime volte che ho fatto sesso, mi sono trovata a non dire no a cose che non andavano bene. Pensavo che io, da quelle cose, avrei dovuto essere attratta”, ha raccontato.
La Eilish ha infatti poi soffermato il suo discorso sul problema del “parental control”, dei sistemi cioè che permettono di filtrare contenuti vietati ai minori, che però possono essere aggirati con grande facilità dai ragazzini che prendono possesso, ad esempio, del pc di famiglia. Si tratta semplicemente di modificare alcune impostazioni del browser e il gioco è fatto. Mentre al contrario servirebbero sistemi ben più efficaci per impedire anche ai più piccoli l’accesso a questo tipo di contenuti squallidi e altamente diseducativi, oltre che pericolosi per la loro salute mentale e per permettere loro di avere uno sviluppo sereno.
Un problema molto serio su cui va fatta luce
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La giovane ha poi ammesso che nel suo mondo, quello dello show-business, parlare di relazioni autentiche, come potrebbero essere quelle in cui semplicemente si esce con un coetaneo, è praticamente impossibile. “È davvero difficile incontrare persone quando sono intimidite dal tuo personaggio, o pensano che tu sia fuori dalla loro portata”, ha raccontato.
Lodevole è quindi la sincerità con cui la ragazza ha esposto il problema, molto serio è invece il problema della pornografia oggi, su cui bisognerebbe porre un’attenzione ben maggiore di quanto viene fatto, non riducendo il tutto a categorie ideologiche come quelle del permissivismo o della censura. La salute dei più giovani non ha prezzo, e c’è bisogno che si faccia comprendere a tutti il male che si cela dietro queste realtà inquietanti.
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Il vero problema, infatti, non riguarda solamente la questione “tecnica” dell’accesso o meno a certi prodotti, ma anche la cultura che sottende a gran parte dei programmi televisivi, web o persino educativi a cui i giovani oggi sono sottoposti. Sembra essere infatti diventata la normalità quella della sessualizzazione senza freni, a ogni età e in ogni condizione. Un vero e proprio dramma che rischia di gettare i più giovani nelle grinfie del demonio.
Le parole nette di Padre Maurizio Botta sulla pornografia
Di questo, la responsabilità è degli adulti, su cui poi peraltro ricadranno le colpe di un futuro in cui i ragazzi, e gli adulti di domani, non avranno più alcun freno e argine contro il male. “La pornografia è un veleno maledetto”, spiegava infatti padre Maurizio Botta, che in una sua omelia l’ha definita “un minotauro che divora i giovani nella mente e nel cuore” e che “genera tristezza e infinito dolore e quindi ancora una volta la maledico come sacerdote”.
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“Dio non ama la pornografia, la odia!”, aveva affermato il sacerdote oratoriano. “Ama teneramente tutti quelli che ci cascano dentro, quelli che la producono, gli attori, le attrici (se così li possiamo chiamare), ma la pornografia in sé è odiata da Dio”.