Francia: i giovani scendono in piazza in difesa delle chiese

In Francia, si registra una silenziosa e discreta rinascita della fede cattolica. Forse una rondine non fa primavera ma non si può negare che la diffusione di associazioni come Protège ton église sia qualcosa di estremamente significativo.

Giovani a protezione delle chiese: in Francia rinasce la fede?
Foto: Pagina Facebook “Protege ton eglise”

Il dato più confortante di questa rinascita è la partecipazione giovanile. Un segnale in questa direzione si già era avuto nell’aprile 2019, quando, di fronte a Notre Dame in fiamme, tanti ragazzi si erano fermati in preghiera.

Contro il vandalismo nei luoghi sacri

Sul proprio sito, Protège ton église si presenta come “organizzazione di cattolici francesi”, il cui scopo è, per l’appunto, quello di “proteggere le chiese e gli altri luoghi religiosi dalla profanazioni e dagli attacchi”. Purtroppo, la Francia detiene il triste primato europeo degli attentati contro i luoghi di culto cristiani: soltanto nel 2019, sono stati 878 sui 978 totali (moschee, sinagoghe, ecc.). Un allarmante fenomeno, in cui convergono mondi anche incompatibili tra loro: estremisti di sinistra, satanisti, islamisti e neopagani.

È noto, però, che Oltralpe, l’opinione pubblica è sempre estremamente dinamica e che il dibattito su qualunque tema di interesse pubblico è assai vivace. Parallelamente a fenomeni come i Gillet jaunes o le recenti manifestazioni contro i lockdown, anche in ambito cattolico qualcosa si muove.

Protège ton église è nata alla fine del 2018 e si articola su una solida rete informativa, sia sul sito dedicato, che sui social. Il logo dell’associazione è l’agnello accompagnato dal vessillo recante la scritta Ecce Agnus Dei. Un’immagine che richiama la mitezza dei martiri ma anche l’Apocalisse e la persecuzione che precederà la Fine dei Tempi.

Le profanazioni e gli abusi che si consumano a livello nazionale, vengono immediatamente segnalati online e la comunità di Protège ton église si mette subito in moto. Si sono così formati team di volontari in molte città, finalizzati a vigilare sull’incolumità dei monumenti sacri.

Più di recente, si è concretizzato il sodalizio con SOS Calvaires, associazione che si occupa di restaurare o ricostruire luoghi o oggetti religiosi danneggiati. “Speriamo che gli assalitori siano scoraggiati dalla nostra presenza, ma non abbiamo elementi per saperlo con certezza – ha dichiarato il responsabile della comunicazione di Protège ton église a Ifam News –. Sicuramente il nostro impegno serve a rispondere agli assalti, una volta avvenuti, attraverso la pulizia dei muri delle chiese imbrattati”.

La laicité? Un fallimento…

Gli “angeli custodi” delle chiese transalpine sono qualcosa di assolutamente inedito in Europa e nel mondo. In Francia, le discussioni legate al sacro sono quasi un tabù, per via di un malinteso concetto di laicité. Almeno fino a pochi anni fa. In un paese dove ormai la percentuale di musulmani sfiora il 10%, la tragica emersione del jihadismo nelle banlieue, ha colto impreparati la classe politica e gli intellettuali.

Per decenni, era prevalsa l’illusione che la ragione illuminista avrebbe potuto rappresentare il principale collante per la comunità nazionale. Nulla di più falso. Ne è nata una cultura del ghetto, animata da un fortissimo individualismo che ha giocato a nascondere le braci ardenti sotto il tappeto. Fino alla deflagrazione degli ultimi anni.

L’assassinio di padre Jacques Hamel nel 2016 è stato sicuramente un episodio spartiacque. Poi, sempre più drammaticamente frequenti, gli assalti alle chiese: tra i più sconvolgenti, vale la pena ricordare l’incendio alla cattedrale di Nantes, la scorsa estate.

Diverso, ma solo in parte, il discorso per il laicismo di stato, che ha indotto il governo francese a tante misure impopolari. L’ultima di queste è stata la sospensione delle messe con più trenta fedeli. Un provvedimento che ha fatto scendere in piazza migliaia di fedeli, prima che il Consiglio di Stato lo annullasse.

La fede “a costo zero” non esiste più

In questo clima di rimontante persecuzione religiosa, i giovani cattolici francesi hanno trovato una ragione in più per la loro fede. La sfida dell’Islam, associata al senso di vuoto trasmetto dalla cultura secolarizzata dominante, li ha spinti a non nascondersi più e a vincere la paura di andare controcorrente.

Evidentemente la rinascita della cristianità in Francia e in Europa deve necessariamente passare per la porta stretta dell’incomprensione del mondo, e, in certi casi, del martirio. Un dato è certo: anche in Occidente, la fede “a costo zero” non esiste più.

Luca Marcolivio

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