Per il Global Strike, lo sciopero di domani è legato all’adesione ad un’iniziativa ambientalista giovanile, nata dall’impegno di una sola ragazza.
Domani in 140 piazze italiane scenderanno milioni di giovani pronti a protestare contro la mancanza di azioni incisive da parte dei governi sulla questione surriscaldamento globale. Si tratta di un’adesione in massa ad un’iniziativa giovanile nata dall’impegno di Greta Thunberg, una ragazza di soli 16 anni che lo scorso agosto ha cominciato a manifestare davanti al parlamento svedese.
Questa adolescente dalla intelligenza brillante e dalla spiccata sensibilità ha deciso quel giorno di mandare un messaggio ai governi di tutto il mondo. Greta chiede loro di salvare l’ambiente dagli effetti del global warming. Da quel giorno in poi lo avrebbe fatto ogni venerdì. La sua protesta è stata testimoniata sul web e presto altri ragazzi della sua età o più piccoli hanno aderito. Non solo in Svezia ma anche in altre parti del mondo. Ora in quasi ogni Paese occidentale i giovani si riuniscono ogni venerdì per chiedere ai governi un’azione concreta.
L’impegno sociale di Greta non è stato apprezzato solamente dai suoi coetanei, ma anche da scienziati, ricercatori, meteorologi e politici, tanto che tre parlamentari norvegesi l’hanno candidata per il premio Nobel per la pace. Ma il risultato più importante è sicuramente quello di domani 15 marzo, il primo sciopero generale globale in favore della sua protesta. L’obbiettivo di Greta (il primo quanto meno) è compiuto, la coscienza collettiva di coetanei e adulti è stata risvegliata ed ora milioni di persone sono al suo fianco in difesa dell’ambiente.
In Italia lo sciopero di domani è appoggiato dalle associazioni ambientaliste, da alcuni politici, dai genitori e dagli insegnanti. Sarà una manifestazione pacifica e senza alcun colore politico, perché l’ambiente riguarda tutti al di là dell’appartenenza ad uno schieramento. A parlare, infatti, saranno i ragazzi, i professori e alcuni esperti che avranno il compito di spiegare il perché aderire agli accordi di Parigi del 2015 sia il fondamentale primo passo per ridurre le emissioni dei gas serra che stanno distruggendo il clima e l’ambiente.
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Luca Scapatello
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