Come Papa Giovanni Paolo II ha trasformato la nostra storia di fede? Ne troviamo traccia nei tanti scritti che ci ha lasciato.
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Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, ha parlato al cuore di tutti: dei bambini, come degli anziani; della gente comune, come dei potenti della Terra, fino a raggiungere i posti più remoti e dimenticati del pianeta. Le sue parole, ancora oggi e speriamo per i secoli a venire, fanno eco, rimbalzando tra i popoli di ogni razza, per illuminare i pensieri ancora bui della nostra storia umana.
Così, durante la Santa Pasqua del 2003, sottolineò l’importanza della convivenza tra le culture e tra i popoli di ogni razza. La Pace è necessaria, per preservare questo mondo e renderlo un posto più vivibile per tutti. La Pace passa attraverso la giustizia e il diritto internazionale garantito a tutti.
Il Santo Pontefice in persona diede l’esempio di come poter apprezzare l’altro e trarre insegnamenti importanti anche da chi non ha mai conosciuto Dio, ma opera ugualmente per esso. Lui, parlando di Mahatma Gandhi, disse: “non è mai stato cristiano e non ha mai preteso di esserlo, ma ho imparato molto da lui. I cristiani dovrebbero imparare da lui come essere cristiani. Ho imparato molto da lui e non mi vergogno a dirlo”.
Giovanni Paolo II: Santa Pasqua 2003
“Si spezzi la catena dell’odio, che minaccia l’ordinato sviluppo della famiglia umana. Ci conceda Iddio di essere liberati dal pericolo d’un drammatico scontro tra le culture e le religioni … ma se un vento contrario ostacola il cammino dei popoli, se si fa burrascoso il mare della storia, nessuno ceda allo sgomento e alla sfiducia“.
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Antonella Sanicanti
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