Sono passati vent’anni da quella indimenticabile GMG che si è svolta a Roma dal 15 al 20 Agosto 2000, alla presenza di papa Giovanni Paolo II, oggi santo.
Le parole pronunciate da papa Giovanni Paolo II, all’inizio del secondo millennio, risuonano ancor di più necessarie oggi, in cui il mondo sta degenerando a vista d’occhio.
Ci arrivano come una sorgente d’acqua fresca a dissetare il nostro bisogno profondo di non arrenderci, di continuare a credere, sperare e amare nonostante tutto il male che ci attornia.
Un messaggio per i giovani – che sono stati la grande passione di Papa Giovanni Paolo II e che loro ricambiavano con un grande amore verso di lui – di cui hanno tanto più bisogno ora che sono così disorientati, ingannati e persi a cercare su strade sbagliate l’appagamento dei loro sogni.
“Cari giovani, è difficile credere in un mondo così nel 2000? Si è difficile! Non è il caso di nasconderlo. E’ difficile, ma con l’aiuto della Grazia è possibile (..), è Gesù che cercate quando sognate la felicità! E’ Gesù che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate. Lui è la bellezza che tanto vi attrae. E’ Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita. E’ Lui che vi legge nel cuore le decisione più vere che altri vorrebbero soffocare.
“Un Santo che, sino in fondo, sino all’ultimo respiro, senza paura o calcolo umano, annunciava Cristo mostrando senza vergogna, anzi, come gli antichi missionari mostravano il crocifisso, la sua debolezza, la malattia invalidante, i limiti della carne. E ci invitava opportunamente e inopportunamente a non aver paura di aprire il cuore e la mente a Cristo, ad appoggiare completamente la la vita in Lui, e non negli idoli vani del mondo. Per essere le “Sentinelle del mattino” nella notte della paura e nelle tenebre della menzogna dove giace il mondo che ha dimenticato Dio.
Che Dio, per intercessione di San Giovanni Paolo II, ci conceda di essere illuminati dalla sua Parola, di vivere uniti a Cristo, per essere, grati e gioiosi, le sentinelle che, sul fronte della battaglia tra morte e vita, annuncino a tutti, con zelo inesausto, lo splendore del Re che ha vinto le tenebre del mondo. Sentinelle che fissino Cristo al punto che il riverbero della luce del suo amore, prendendo carne in noi, giunga ad ogni uomo, anche al più lontano. Senza paura di non essere compresi (chi più di San Giovanni Paolo II?), di essere rifiutati, perseguitati e messi al bando come scellerati.
Ciò significa offrire le sofferenze a Dio e la vita agli uomini, per amore della salvezza di tutti, con pazienza, senza scandalizzare nessuno con atteggiamenti arroganti e saccenti che non si addicono a un discepolo. L’anima di ogni uomo, infatti, vale infinitamente di più del nostro onore, della nostra reputazione, della nostra stessa vita.
Per questo, non abbiamo paura, non restiamo chiusi, che le misure di prudenza non tarpino le ali al Vangelo. Facciamo ancora sentire il “chiasso” dell’amore di Dio in ogni angolo della terra, che svegli chi dorme impaurito, e, destato, non lo dimentichi mai più”.
Simona Amabene
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