In questo momento tragico, in cui non possiamo frequentare le nostre Chiese o sostare davanti al Santissimo Sacramento, non dimentichiamone l’immensa importanza.
Prepariamoci spiritualmente al ritorno ad una vita di fede, sostenuta dall’Eucarestia, dalla presenza di Cristo in essa, facendoci aiutare dalle parole di Giovanni Poalo II. “E’ bello intrattenersi con lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto, essere toccati dall’amore intimo del suo Cuore.
Giovanni Paolo II: distinguiamoci, siamo cristiani che pregano
Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l’ “arte della preghiera”, come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in Adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento?”.
In attesa di mettere in pratica questo consiglio, chiediamo ai sacerdoti, che -chiusi nelle parrocchie- celebrano la Santa Messa ogni giorno, di ricordarci, nel momento della preghiera eucaristica. Quando il pane e il vino diventano Corpo e Sangue di Cristo, affidiamo tutto a lui.
La Comunione spirituale
“Vi assicuro il mio ricordo al Signore, durante la celebrazione della Santa Messa e l’Adorazione eucaristica che, fin dagli anni della giovinezza, pratico costantemente. Sappiate che ne ho sempre tratto grandi frutti di bene, non soltanto per me personalmente, ma anche per tutti coloro che la divina Misericordia mi ha affidato”, diceva Giovanni Paolo II.
Sperimentiamo, anche in casa, nella preghiera, l’intimo dialogo che ci lega al Creatore e che nessuno può toglierci. Ricordiamoci di seguire -anche in Tv e in qualunque altro modo sia possibile- le celebrazioni di questi giorni e di fare la Comunione spirituale.
Giovanni Poalo II diceva che, in quel momento, Gesù “ha le mani piene di grazie di ogni genere” per donarle a chi gliele domanda con fede.
Antonella Sanicanti
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