Come Papa Giovanni Paolo II ha trasformato la nostra storia di fede? Ne troviamo traccia nei tanti scritti che ci ha lasciato.
Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, ha parlato al cuore di tutti: dei bambini, come degli anziani; della gente comune, come dei potenti della Terra, fino a raggiungere i posti più remoti e dimenticati del pianeta. Le sue parole, ancora oggi e speriamo per i secoli a venire, fanno eco, rimbalzando tra i popoli di ogni razza, per illuminare i pensieri ancora bui della nostra storia umana.
Il Giubileo indetto da Papa Giovanni Paolo II, nell’anno 1983/84, ricordava a tutti noi il 1950º anniversario della Redenzione e ribadiva che la Chiesa, e con essa noi tutti, avrebbe dovuto aprire le porte del cuore alla fede autentica, quella che si ottiene solo con la conoscenza diretta di Gesù Cristo e del suo messaggio di salvezza, di resurrezione e speranza.
Giovanni Paolo II: Bolla d’Indizione del Giubileo del 1983/84
“E’, al riguardo, quanto mai significativo che il Sinodo dei Vescovi, che sarà celebrato in quest’anno giubilare della redenzione, abbia come tema precisamente la riconciliazione e la penitenza nella missione della Chiesa.
Certamente i sacri pastori dedicheranno, insieme con me, particolare attenzione al ruolo insostituibile del Sacramento della penitenza, in questa missione salvifica della Chiesa, e metteranno ogni impegno, perché niente sia omesso di ciò che giova all’edificazione del Corpo di Cristo (cf. Ef 4,12). Non è forse il nostro comune desiderio più ardente che, in quest’anno della redenzione, diminuisca il numero delle pecore erranti e avvenga per tutti un ritorno verso il Padre che attende (cf. Lc 15,20), e verso Cristo, pastore e guardiano delle anime di tutti? (cf. 1Pt 2,25)”.
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Antonella Sanicanti
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