Come Papa Giovanni Paolo II ha trasformato la nostra storia di fede? Ne troviamo traccia nei tanti scritti che ci ha lasciato.
Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, ha parlato al cuore di tutti: dei bambini, come degli anziani; della gente comune, come dei potenti della Terra, fino a raggiungere i posti più remoti e dimenticati del pianeta. Le sue parole, ancora oggi e speriamo per i secoli a venire, fanno eco, rimbalzando tra i popoli di ogni razza, per illuminare i pensieri ancora bui della nostra storia umana.
In una delle sue Encicliche, la “Ecclesia de Eucharistia”, parlò alle persone consacrate e ai laici del Mistero dell’Eucarestia, del Cristo che, sull’altare di ogni Chiesa, si fa Corpo e Sangue per noi. Nutrirsi di Cristo ci rende partecipi di quel Mistero che rinnova costantemente la sua Passione e la sua risurrezione. Con Cristo, infatti, anche noi risorgiamo e ci risolleviamo dalla nostra condizione umana e precaria, in attesa della vita senza fine. Questo il vero senso della partecipazione alla Santa Messa.
Giovanni Paolo II: Lettera Enciclica “Ecclesia de Eucharistia”
“La Chiesa vive dell’Eucaristia. Questa verità non esprime soltanto un’esperienza quotidiana di fede, ma racchiude in sintesi il nucleo del Mistero della Chiesa. Con gioia essa sperimenta in molteplici forme il continuo avverarsi della promessa: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20); ma nella sacra Eucaristia, per la conversione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue del Signore, essa gioisce di questa presenza con un’intensità unica.
Da quando, con la Pentecoste, la Chiesa, Popolo della Nuova Alleanza, ha cominciato il suo cammino pellegrinante verso la patria celeste, il Divin Sacramento ha continuato a scandire le sue giornate, riempiendole di fiduciosa speranza“.
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Antonella Sanicanti
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