Karol Wojtyla è sicuramente uno dei Papi più amati del secolo scorso (forse il più amato), la sua grandezza era dovuta alla sua anima candida ed alla devozione verso i propri fedeli. A guisa di esempio della grande compassione di cui era capace il futuro Papa Giovanni Paolo II, vi raccontiamo oggi un episodio capitato a Roma nel 1946.
Una donna entra in un negozio di alimentari e si avvicina al banco con un’aria mesta, il motivo di questo atteggiamento era dato dalla natura della richiesta che successivamente avrebbe fatto al commerciante: la donna infatti era indigente, il marito di ritorno dalla guerra era rimasto mutilato e non poteva andare a lavorare, e lei faceva ciò che poteva dovendosi dividere tra la cura dei sette figli e l’esigenza di lavorare.
Così, nonostante la vergogna di ammettere la condizione di assoluta povertà in cui viveva, la donna chiese al commerciante di favorirle i prodotti a credito, il commerciante si rifiutò categoricamente e la donna disperata si mise in ginocchio e cominciò a supplicare promettendo che avrebbe pagato non appena riusciva a procurare il denaro, ma l’uomo inflessibile le disse che non le avrebbe fatto credito.
Dietro di lei c’era un giovane sacerdote con i vestiti lisi che impietosito dalla scena disse al commerciante: “Le dia quello che le serve, pagherò io!”. Il proprietario del negozio era scettico, l’abbigliamento del sacerdote suggeriva che non avesse molto denaro, ma il giovane prete ribadì al commerciante: “Facciamo così. La signora metterà la sua lista della spesa sul piatto della bilancia, e io le pagherò tanta merce quanto pesa la sua lista”.
L’uomo era cosciente che un foglio di carta non poteva pesare quanto un prodotto, figuriamoci quanto tutta una lista della spesa, così, per farsi beffe del sacerdote accettò e chiese alla donna di riporre la lista sul piatto della bilancia. La donna scrisse qualcosa e poi poggio il foglio, incomprensibilmente il piatto della bilancia si abbassò e si ristabilì solo dopo che l’uomo ebbe messo tutti i prodotti che la donna desiderava senza nemmeno guardare la lista.
Il commerciante incredulo volle alla fine guardare cosa aveva scritto la donna ed invece di una lista ci trovò una preghiera: “MIO DIO, TU CONOSCI LA MIA SITUAZIONE E SAI CIÒ DI CUI HO BISOGNO. METTO TUTTO NELLE TUE MANI! “, così sbigottito guardò verso il sacerdote che gli disse: “Adesso sa quanto pesa una preghiera”, e poi gli lasciò cinquanta lire, una cifra sufficiente a coprire tutti gli acquisti.
Prima che il Sacerdote uscisse dal negozio, il commerciante lo bloccò e gli chiese il suo nome, e questo rispose: “Il mio nome è Karol. Karol Wojtyla”.
“Donami la tua protezione”. Questo Sabato con la preghiera della sera chiediamo questa grazia alla…
L'acqua benedetta è uno strumento di fede che ha un grandissimo rilievo. Essa viene riposta…
La statua del Cristo più grande del mondo è un progetto in piedi già da…
La Madonna della Comuna appare a una bambina, e dona a lei e a tutto…
Per omaggiare San Clemente c'è una buonissima torta inglese tradizionale e gustosa da preparare: è…
Per nove giorni consecutivi ci rivolgiamo con fiducia alla Vergine Maria che per il tramite…