Come Papa Giovanni Paolo II ha trasformato la nostra storia di fede? Ne troviamo traccia nei tanti scritti che ci ha lasciato.
Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, ha parlato al cuore di tutti: dei bambini, come degli anziani; della gente comune, come dei potenti della Terra, fino a raggiungere i posti più remoti e dimenticati del pianeta. Le sue parole, ancora oggi e speriamo per i secoli a venire, fanno eco, rimbalzando tra i popoli di ogni razza, per illuminare i pensieri ancora bui della nostra storia umana.
Nell’omelia di domenica 10 Dicembre 2000, parlò a coloro che “spiegano” la fede. Era l’anno del Giubileo e quella volta le sue parole furono rivolte ai catechisti e ai docenti di religione. A loro spiegò l’importanza della figura di Giovanni Battista che aveva preparato la via alla predicazione del Messia, perché si attendesse la venuta del Signore.
Giovanni Paolo II: Giubileo dei catechisti e dei docenti di religione
” “Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (Lc 3,4). Con queste parole si rivolge a noi oggi Giovanni il Battista. La sua ascetica figura incarna, in un certo senso, il significato di questo tempo di attesa e di preparazione della venuta del Signore. Nel deserto di Giuda, egli proclama che è giunto ormai il compimento delle promesse ed il Regno di Dio è vicino: occorre per questo con urgenza abbandonare le vie del peccato e credere al Vangelo (cfr Mc 1,15).
Quale figura poteva essere più adatta di Giovanni Battista per questo vostro Giubileo, carissimi catechisti e insegnanti di religione cattolica? A tutti voi, qui convenuti da diversi Paesi, in rappresentanza di numerose Chiese particolari, rivolgo il mio affettuoso saluto”.
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Antonella Sanicanti
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