Sono più di 250, solo sino ad oggi, i miracoli, le guarigioni, attribuiti all’intercessione di San Giovanni Paolo II.
Uno tra i più stupefacenti è sicuramente quello che riguarda la signora Eva di Houston (Usa).
Era un giorno del Settembre del 2007, quando venne portata di corsa in ospedale, a causa di una crisi respiratoria molto grave.
Inizialmente, le visite mediche non rivelarono nulla, così la signora Eva tornò a casa, dopo essersi ripresa abbastanza.
Purtroppo, qualche giorno dopo, l’evento si ripresentò, più violento di prima.
Portata ancora in ospedale, i medici parlarono di un embolo polmonare, che avrebbe segnato la fine della sua vita.
Il marito di Eva si rivolse a Giovanni Paolo II
Il marito di Eva corse nella Cappella dell’ospedale e iniziò a chiedere l’intervento di San Giovanni Paolo II.
Non chiedeva la guarigione della moglie, gli sembrava eccessivo sperarlo, ma almeno di saperne sopportare la perdita imminente, di saperla aiutare negli ultimi istanti della sua vita, anche se sopraffatto dalla disperazione.
Avevano vissuto insieme gli ultimi 30 anni della loro vita, come rassegnarsi?
Dopo aver pregato in questo modo, tornò nella stanza della moglie Eva e la trovò già morta.
Passarono dei minuti e lui, ad un certo punto, lasciò spazio ai medici,che l’avevano dichiarata deceduta, di fare il loro dovere.
Poi -ed era passato tanto tempo- uno dei medici lo richiamò, dicendo: “Sua moglie è viva! Ha riaperto gli occhi e ha chiesto di lei: non può andare via!”.
La signora Eva aveva riaperto gli occhi e si stava riprendendo. Gli esami del giorno dopo stabilirono che il suo corpo non riportava alcun segno di ciò che aveva subito, in quei minuti in cui era stata morta!
I dottori non si seppero spiegare l’accaduto, ma furono d’accordo su un fatto: “È un caso di resurrezione, da morte accertata dalle macchine”.
Potrebbe interessarti anche: San Giovanni Paolo II: ben 251 i miracoli attribuiti a lui
Antonella Sanicanti
Segui tutte le nostre News anche attraverso il nuovo servizio di Google News, CLICCA QUI