Come Papa Giovanni Paolo II ha trasformato la nostra storia di fede? Ne troviamo traccia nei tanti scritti che ci ha lasciato.
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Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, ha parlato al cuore di tutti: dei bambini, come degli anziani; della gente comune, come dei potenti della Terra, fino a raggiungere i posti più remoti e dimenticati del pianeta. Le sue parole, ancora oggi e speriamo per i secoli a venire, fanno eco, rimbalzando tra i popoli di ogni razza, per illuminare i pensieri ancora bui della nostra storia umana.
In una delle sue Encicliche, la “Ecclesia de Eucharistia”, parlò alle persone consacrate e ai laici di tutto il mondo del Mistero dell’Eucarestia, del Cristo che, sull’altare di ogni Chiesa, si fa Corpo e Sangue per noi. Nutrirsi di Cristo ci rende partecipi di quel Mistero che rinnova costantemente la sua Passione e la sua risurrezione. Con Cristo, infatti, anche noi risorgiamo e ci risolleviamo dalla nostra condizione umana e precaria, in attesa della vita senza fine. Questo il vero senso della partecipazione alla Santa Messa, cuore della vita del cristiano, sin dalla venuta di Cristo sulla Terra.
Giovanni Paolo II: Lettera Enciclica “Ecclesia de Eucharistia”
“Giustamente, il Concilio Vaticano II ha proclamato che il Sacrificio eucaristico è «fonte e apice di tutta la vita cristiana». « Infatti, nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante, dà vita agli uomini ».
Perciò lo sguardo della Chiesa è continuamente rivolto al suo Signore, presente nel Sacramento dell’Altare, nel quale essa scopre la piena manifestazione del suo immenso amore“.
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Antonella Sanicanti
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