Giovanni Paolo II: la vita ci prepara così alla chiamata di Cristo

Come Papa Giovanni Paolo II ha trasformato la nostra storia di fede? Ne troviamo traccia nei tanti scritti che ci ha lasciato. 

Giovanni Paolo II

Il Santo Padre, Papa Giovanni Paolo II, ha parlato al cuore di tutti: dei bambini, come degli anziani; della gente comune, come dei potenti della Terra, fino a raggiungere i posti più remoti e dimenticati del pianeta. Le sue parole, ancora oggi e speriamo per i secoli a venire, fanno eco, rimbalzando tra i popoli di ogni razza, per illuminare i pensieri ancora bui della nostra storia umana.

La sua elezione a Pontefice risultò del tutto inaspettata. Chi avrebbe mai pensato che il successore di Papa Giovanni Paolo I sarebbe venuto da un Paese straniero, dalla Polonia? Eppure, la scelta del conclave cadde sul Vescovo di Cracovia che, nell’Ottobre del 1978, dovette scrivere la lettera in cui salutava la sua Patria, il suo episcopato, i suoi collaboratori più stretti, per trasferirsi in Vaticano. Ecco le parole del Santo Papa.

Giovanni Paolo II: messaggio all’Arcidiocesi di Cracovia

“Miei carissimi Fratelli e Sorelle, permettete che vi ringrazio per tutti gli anni della mia vita, anni di studio, di sacerdozio, di episcopato. Come potevo sapere che tutti questi anni mi avrebbero preparato alla chiamata, rivoltami da Cristo il 16 ottobre corrente nella Cappella Sistina? Tuttavia nella prospettiva di questo giorno debbo volgermi a guardare tutti coloro che mi hanno preparato senza saperlo a questa chiamata. Cioè, i miei carissimi genitori che non vivono più da tanto tempo; la mia parrocchia di Wadowice, dedicata alla Presentazione al tempio di Maria Vergine; le scuole elementari e medie; l’università Jagellonica, la facoltà di teologia; il seminario ecclesiastico.

Cosa dovrei dire del mio predecessore sulla cattedra di Santo Stanislao, Cardinale Adam Stefan Sapieha, e del grande esule Arcivescovo Eugeniusz Baziak, dei Vescovi, dei sacerdoti e di tanti ferventi pastori, profondi ed eccellenti professori, dei religiosi e religiose esemplari; di tanti laici di ambienti differenti che ho incontrato nella mia vita; dei compagni di banchi di scuola, di università, di seminario; degli operai di “Solvay”, degli intellettuali, scrittori, artisti, gente di professione diversa; e ancora di tanti sposi, di universitari, di gruppi apostolici, delle oasi, di tanti ragazzi e ragazze, che cercano il senso della vita col Vangelo in mano e che alle volte trovano la strada della vocazione sacerdotale o religiosa?(continua).

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Antonella Sanicanti

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