Un importante anniversario ed un altrettanto momento di grazia attende Ponticelli e la sua Basilica dedicata alla Madonna della Neve.
1520 – 2020: cinquecento anni fa, la Chiesa parrocchiale del quartiere di Napoli, veniva consacrata e dedicata alla Madonna della Neve.
Ponticelli festeggia il suo Anno Giubilare
Dopo 500 anni, Ponticelli, quartiere della periferia Est della città di Napoli vive un momento di grazia, voluto proprio dalla fede e dalla devozione che tutto il popolo ha per la sua Protettrice. Il 22 maggio del 1520, l’allora piccola Chiesa Parrocchiale di Ponticelli veniva dedicata e consacrata alla Madonna della Neve.
1520 – 2020: i 500 anni della dedicazione
In occasione di questo Quinto Centenario, l’intera comunità di Napoli, devota alla sua Madonna della Neve si appresta a celebrare un Anno Giubilare straordinario che ha avuto inizio proprio ieri, 22 maggio 2020, e che terminerà nel mese di maggio 2021. E, proprio in occasione dell’apertura di questo Anno, nel pieno del rispetto di tutte le norme e regole igienico – sanitarie in materia di Coronavirus e distanziamento sociale, il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe ha celebrato la Santa Messa inaugurale.
“I nostri padri e le nostre madri nella fede promossero nelle contrade di Ponticello (allora così si chiamava il quartiere) un culto filiale e riconoscente a Maria, la Mamma di Gesù, venerandoLa col nome di Santa Maria della Neve. Il Papa di allora, Leone X, confermò con una lettera il culto. Quella lettera porta la data del 22 Maggio 1520” – ha scritto, in un suo messaggio al popolo di Ponticelli, don Marco Liardo, parroco della Basilica “Madonna della Neve”.
Ponticelli, don Marco: “Sia rafforzata la fede e la devozione a Maria”
“Ci siamo più volte chiesti, con tutti gli altri sacerdoti di Ponticelli, come avremmo potuto festeggiare questo evento per noi così importante. E ci siamo risposti con una sola frase: rafforziamo, ancora di più, la fede e la devozione del nostro popolo alla Madonna della Neve” – ha spiegato il parroco, durante l’introduzione alla Celebrazione Eucaristica.
Ponticelli, il Cardinale Sepe: “Questo Giubileo rafforzi la speranza”
La celebrazione Eucaristica di ieri, sempre in rispetto delle norme Governative, ed anche per evitare assembramenti, è stata officiata a porte chiuse, ma i fedeli hanno potuto parteciparvi grazie alla diretta streaming sulla pagina Facebook “Basilica Santuario Santa Maria della Neve”.
“Sono felice di esser qui con voi per aprire questo Anno Giubilare. Nel lontano 1520 fu un segno tutto questo: la Chiesa universale era vicina alla vostra, allora, piccola Parrocchia di Ponticelli” – ha esordito l’Arcivescovo.
In un momento difficile come quello che Napoli, l’Italia intera ed il mondo stanno vivendo, non dobbiamo allontanarci da Dio, anzi, dobbiamo essergli vicino, come Maria ci insegna: “Dobbiamo restar radicati a questa fede che ci è stata donata da Cristo. Oggi la Chiesa stessa incarna l’amore di Dio attraverso le opere di carità. È vero: l’umanità sta vivendo un momento di completa trasformazione. Ma dobbiamo reagire: la fede che Cristo ci ha donato, ci fa capire che ci ha chiamati a risorgere con lui” – ha affermato Sepe con forza.
“Questo Anno sia come una pioggia che ci dia gioia”
“Questo Anno Giubilare sia come una pioggia che scende dall’alto per ravvivarci e darci speranza. Il nostro dolore si muterà in gioia. Questo Anno sia segnato, per tutti voi, dalle grazie che la Madonna della Neve vorrà elargire. In questo territorio, c’è già grazia…mi basta ricordare il processo di beatificazione iniziato per il vostro parroco, Don Agostino Cozzolino” – ha concluso il Cardinale.
Prima di congedarsi, ai piedi della Madonna della Neve, Sepe ha affidato a Maria tutto il popolo di Ponticelli e l’Italia intera, specialmente gli ammalati e gli anziani.
Ponticelli e l’Indulgenza Plenaria per tutto l’anno
Un anno giubilare straordinario e particolare, durante il quale, ogni 5 del mese, sarà possibile beneficiare dell’Indulgenza Plenaria, concessa da Papa Francesco, per tutto l’anno 2020 – 2021.
Con gioia, accogliamo questo evento di grazia e, usando le parole de Cardinal Sepe, “A’ Maronn c’accumpagn”.
ROSALIA GIGLIANO
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