Stati Uniti: Gli atei ottengono uno stato sempre più laico, ma chi tutela i credenti?
La lotta per la laicizzazione dello stato imperversa negli Stati Uniti, passo dopo passo l’associazione atea “Freedom from Religion Foundation” chiede ed ottiene la rimozione di tutti i segni di cristianità dalle strutture pubbliche. La lotta della FFRF è in realtà un processo di rimozione senza alcuna opposizione, sulla base del primo emendamento della costituzione americana sta facendo bandire da ospedali, scuole, parchi pubblici ed alberghi i testi sacri, le immagini ed i simboli religiosi, e la recita di preghiere in suolo che viene considerato pubblico.
L’ultima lotta intrapresa dalla FFRF è stata contro il giudice Carmen Finley, della contea di Trigg (Kentucky), colpevole, secondo loro, di aver affisso in un luogo pubblico un quadro raffigurante i dieci comandamenti. Una volta diffusasi la notizia, l’associazione ha fatto richiesta di rimozione del quadro sacro, una richiesta puntualmente accettata dal giudice che si persino giustificata dicendo: ”L’ho messa perché rappresenta il codice di legge più antico che conosco”.
Se è concepibile che in un aula di tribunale possa essere tolto qualsiasi simbolo di religione per rispetto del credo di tutti gli imputati e di coloro che giornalmente lavorano in quell’aula, è difficile comprendere il motivo di una lotta così agguerrita contro altri simboli della cristianità:
1-A marzo scorso l’associazione ha fatto causa alla scuola di Mariposa, accusata di favorire la fede cristiana perché all’interno del suo istituto ospitava un gruppo di estrazione religiosa chiamato “Monarch”, la scuola per evitare di andare in giudizio e dover subire una multa ha deciso di fare chiudere il suddetto gruppo.
2- Due mesi dopo a passare sotto la scure della repressione laica è stata un’altra scuola, questa volta in Missouri, rea di contenere all’interno del proprio inno riferimenti a Dio. Anche in questo caso per evitare il processo è stato comunicato a docenti e studenti di non recitare mai più l’inno della scuola.
3-La fondazione ha pensato bene di colpire anche le catene di alberghi: negli USA è tradizionalmente distribuita una copia della bibbia all’interno del cassetto della camera da letto. Con una lettera inviata nel corso dell’anno ed indirizzata agli alberghi universitari, la FFRF chiedeva la rimozione dei testi sacri. Ad agosto la prima catena di alberghi, l’Executive Inn di Glendale (Arizona), di proprietà del College di Glendale ha dichiarato la resa.
Questi sono solo alcuni degli esempi delle richieste sempre più pressanti degli atei che ormai non riscontrano alcuna opposizione ne da parte della comunità ne da parte della stessa Chiesa, in questa situazione è facile comprendere la selva di consensi che ha ricevuto il candidato Repubblicano Donald Trump quando ha dichiarato che:”Hanno abbandonato la gente di fede che oggi viene derisa e umiliata dalla cultura media. L’amministrazione Trump, la nostra eredità cristiana sarà amata, protetta, difesa come non avete mai visto prima
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