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Opinioni e Approfondimenti

Gli occhi: la finestra dell’anima tra luce e tenebre

Gli occhi rappresentano una vera e propria finestra della nostra anima. A porci questo fondamentale messaggio è Gesù stesso e oggi possiamo riceverlo grazie alle parole impresse nel Vangelo di Matteo. Il Signore ci aiuta a capire come un “occhio chiaro” rispecchia la luce nel nostro corpo.

Gesù ci insegna che l’occhio è lo specchio della nostra interiorità (photo Pixabay)

Per parlarci di questo segno così importante della nostra vita, Gesù sceglie di utilizzare la metafora simbolica della “lucerna”. A riportarci questo prezioso messaggio del Signore è Matteo, nel sesto capitolo del suo Vangelo. Chi è questa lucerna a cui Gesù fa riferimento? Il Cristo ci indica che questa è rappresentata dai nostri occhi, che parlano, a volte, molto più della nostra voce o dei nostri gesti. In queste poche righe che l’Evangelista ci ha riportato, Gesù vuole offrirci un invito chiaro, netto, importante. Dobbiamo infatti considerare la purezza del nostro occhio come simbolo della nostra interiorità. Il nostro animo viene immediatamente riflesso nel nostro occhio e quest’ultimo è colui che parla di noi, della nostra condizione, di ciò che siamo o non siamo pronti ad affrontare. L’immagine della lucerna è solo una delle tante simbologie attraverso cui Gesù ha scelto di parlare ai suoi discepoli e, in maniera indiretta, a ognuno di noi.

Gesù: gli occhi come specchio dell’anima

Dalle parole dell’Evangelista Matteo, possiamo recepire il messaggio chiaro e diretto di Gesù: “La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!” (fonte: Matteo, 6: 22). Il richiamo alla lucerna è un modo per dire quanto i nostri occhi possano riflettere la nostra anima, dunque la nostra interiorità. L’occhio, ci insegna il Maestro, è ciò che ci permette di vedere, di entrare in contatto con il mondo esterno. Di conseguenza, sono gli occhi, tramite l’entrata in contatto con l’esterno, a permetterci di distinguere tra il bene e il male, tra la verità e l’inganno. Entrando su un piano più profondo, l’occhio sta anche a simboleggiare la nostra capacità di vedere e comprendere il significato delle cose, le intenzioni del nostro cuore e della nostra anima. A questo punto, la riflessione di Gesù assume un significato fondamentale.

La chiarezza dell’occhio

Il tutto assume un’importanza ancora maggiore quando Gesù parla della chiarezza dell’occhio. Infatti, se quest’ultimo è chiaro, ovvero puro, allora tutto il corpo, compresa la nostra anima, sarà illuminato. Questa chiarezza, dunque, rappresenta la purezza di quella che è la nostra visione interiore, la capacità di guardare le cose con integrità e giudizio. Al contrario, Gesù ci insegna che un occhio malato, dove per malato si intende non puro, rappresenta un corpo immerso nelle tenebre. Il Cristo, con queste parole, fa riferimento a una visione distorta della realtà, una percezione non chiara e dominata da desideri egoistici, da pregiudizi. Un occhio che vede e percepisce la realtà in questo modo porta dunque il corpo a dare importanza alla mondanità o a una vita segnata dal peccato. La strada da intraprendere, come leggiamo nel Vangelo è quella della luce come guida spirituale. Si tratta di un chiaro invito a una riflessione profonda sulla nostra capacità di vedere il mondo e di rimanere concentrati sulla preghiera e sulla luce, mantenendo puro l’occhio, specchio dell’anima.

Leggi anche: Pregare senza stancarci: impariamo a farlo con Gesù

 

 

Fabio Amicosante

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Fabio Amicosante

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