Di fronte al male siamo tutti uguali, come anche di fronte al Signore, che non fa differenze tra i suoi figli.
Purtroppo però, non tutti i nostri comportamenti sono uguali. Talvolta ci sono anche atteggiamenti fortemente irresponsabili, di cui se ne pagano le conseguenze.
Questo discorso vale senza dubbio per quanto accaduto alla stella del basket americano Rudy Gobert. Il giocatore francese degli Utah Jazz, infatti, è stato riscontrato positivo al Coronavirus. Per questa ragione la NBA ha deciso di fermare immediatamente il campionato, come accaduto anche al calcio in Italia. Quello che però ha maggiormente destabilizzato al momento della decisione, è il modo irresponsabile in cui soltanto pochi giorni prima il cestista aveva affrontato il problema in conferenza stampa.
Come si vede dai video diffusi anche dagli stessi canali ufficiali del campionato americano di Basket, a una domanda sull’epidemia rivoltagli da un giornalista, il giocatore aveva risposto in maniera insolita. Mostrando, purtroppo, una certa arroganza. Gobert, nel voler dimostrare che il virus era tutto una “menzogna”, una bugia a cui soltanto gli sciocchi avrebbero creduto, si era alzato in piedi cominciando a toccare con le proprie mani tutto ciò che aveva dinnanzi. Microfoni, registratori, sedie. Facendo anche divertire i giornalista, che sono restati al gioco.
L’Nba ha dovuto rinviare la partita tra gli Utah Jazz e gli Oklahoma City Thunder di Danilo Gallinari, quando gli spalti del palazzetto erano già pieni dei tifosi. E dopo la diffusione della notizia, quel comportamento scellerato ha costretto tutti i giornalisti e il personale presente alla conferenza stampa a recarsi in ospedale per il tampone, e tutti gli accertamenti del caso.
La Nba ha quindi dovuto poi bloccare tutto il calendario delle partite. In questi giorni, si raccoglieranno poi maggiori informazioni per capire come andare avanti, in attesa dell’evolversi della situazione negli Stati Uniti. Un gesto quindi, quello del giocatore americano, che non è passato inosservato, e che costerà caro a tutta la Nba e alle persone che gli stavano vicino in quel momento.
Questo ci sia di insegnamento. E’ una lezione, quella di rimanere sempre umili, perché il Signore non fa differenze, e nemmeno la malattia ne fa. Si può essere ricchi, forti e popolari quanto si vuole, ma ci sono tragedie e questioni sui quali bisogna abbassarsi, o si rischia di fare la fine di Gobert.
Spesso si vive un senso di onnipotenza che non ci fa vedere la realtà, e per esorcizzare le nostre paure finiamo per comportarci in maniera totalmente irresponsabile. Allontanandosi dal Signore e dai suoi insegnamenti, che ci invitano ad essere prudenti e accorti in ogni cosa che facciamo.
Giovanni Bernardi
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