Non ci ha pensato due volte ed è intervenuta prontamente in soccorso di un’altra donna con grande generosità.
I polacchi si confermano campioni nella tutela alla vita nascente. Non solo nelle leggi e nel dibattito pubblico ma soprattutto nell’esempio personale. Emblematica è, a riguardo, la testimonianza offerta dalla campionessa olimpica e mondiale di windsurf, Zofia Klepacka.
Intervistata nei giorni scorsi da Radio Warsawa, la sportiva si è dichiarata “felice” di aver convinto una donna a “non abortire il suo bambino”. E ha aggiunto: “Credo che se ne parlassimo ad alta voce, altri seguirebbero il nostro esempio”.
Zofia Klepacka è stata campionessa mondiale di windsurf nel 2007 e ha partecipato a tre olimpiadi: ai giochi di Londra del 2012, ha ottenuto il bronzo nella classe RS:X. All’inizio di questo mese, per la Klepacka è arrivato un nuovo bronzo ai campionati europei di Vilamoura, in Portokallo.
L’atleta ha poi messo all’asta la sua medaglia, raccogliendo 10mila złoty (circa 21mila euro), per coprire le spese sanitarie a una donna polacca residente a Leopoli, in Ucraina. Questa madre, ha raccontato Klepacka, si trovava in una “brutta situazione” e lei, scrivendole, l’ha convinta a tenere il bambino che aspettava.
Nella sua intervista alla radio diocesana, Zofia Klepacka, madre di due bambini, ha parlato anche dell’importanza della maternità e di come è riuscita a conciliare la famiglia con lo sport professionistico. I suoi valori, ha detto l’atleta, sono sintetizzati nel motto dell’esercito polacco: “Dio, onore, patria”
Nei mesi scorsi, Klepacka aveva pubblicamente preso le distanze dai cortei a favore dell’aborto in Polonia. I manifestanti avevano contestato la sentenza della Corte costituzionale che dichiarava illegale l’aborto per anomalie fetali. Le proteste erano sconfinate in cori ingiuriosi contro il clero e in atti di vandalismo, in particolare ai danni delle chiese e dei monumenti a San Giovanni Paolo II.
“È evidente la direzione che sta prendendo il mondo di oggi – ha detto Klepacka – in alcuni paesi l’eutanasia e l’aborto sono temi all’ordine del giorno. Spero che la Polonia – ha aggiunto – rimanga un esempio per l’Europa e un baluardo della cristianità, un baluardo della normalità e dei valori tradizionali”.
L’olimpionica ha quindi preso la difesa “delle chiese che sono state attaccate, dei monumenti che commemorano i nostri eroi nazionali che hanno versato il loro sangue per vivere in uno stato libero, democratico e sovrano”.
Oltre alle foto delle sue gare, delle sue medaglie e dei suoi figli, sui suoi profili social, Zofia Klepacka posta molte immagini religiose, rosari e foto dell’amatissimo papa Wojtyla. È una sportiva dallo stile moderno e la sua pelle è piena di tatuaggi ma non si vergogna né della propria fede, né dei propri valori. Quanti atleti nel resto d’Europa sono così?
Luca Marcolivio
Fonti: Radio Warsawa / Catholic News Agency
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