L’indiscrezione che trapela da più fonti è attesa dal popolo che vede uniti una gran parte di vaccinati e non, che avversa con tutte le forze il Green pass e l’opaca gestione della pandemia da parte delle autorità nazionali e internazionali. Tuttavia, è solo un primo passo che non indica certo di mollare la presa, ma tutto il contrario.
Dopo le proteste divampate nella piazze di tutta Italia, e che non sembrano affatto volersi arrestare, in un primo momento il Governo ha cercato di fare la voce grossa arrivando persino a reprimere una manifestazione pacifica di uomini e donne per bene che chiedevano il rispetto della loro dignità.
Si sono viste infatti nei giorni scorsi immagini a dir poco rattristanti, legate ad esempio agli incidenti avuti dai manifestanti pacifici, che abbiamo visto seduti in preghiera, recitare il Rosario con le lacrime agli occhi affinché la scelta del tutto politica e arbitraria del green pass per andare a lavorare venisse tolta di mezzo.
La situazione in pieno caos e il ripensamento del Governo
Anche l’opinione pubblica internazionale a cominciato a puntare le luci sul nostro Paese, e non è di certo un bel biglietto da visita per il Premier Mario Draghi accogliere il G20 di fine mese con le piazze infuocate e la polizia che riversa idranti o manganellate su padri e madri di famiglia che chiedono di poter lavorare in tutta tranquillità. Senza doversi sottoporre a un trattamento sanitario piuttosto opaco e ancora non di certo abbastanza sperimentato, visto che per avere i dati sugli effetti a lungo termine di questa tecnologia a mRna ci vorranno anni.
Non si capisce infatti perché, essendo l’Italia l’unico Paese al mondo che ha queste restrizioni così stringenti (e peraltro, come abbiamo visto fin dall’inizio della pandemia con il ministro Speranza, anche particolarmente caotiche e irrazionali, ragione che porta la popolazione ad essere particolarmente scoraggiata, e spesso anche arrabbiata) il Governo continui a proseguire con grande pervicacia su questa linea.
Una scelta non soltanto auspicabile ma anche logica (e conveniente)
Vedendo infatti gli effetti devastanti che ne conseguono, dalle piazze infuocate alle file chilometriche davanti alle farmacie, senza contare l’aumento vertiginoso di certificati di malattie, il blocco dell’importazione di prodotti e altro, forse servirebbe un bagno di umiltà. Insomma, basterebbe l’ammissione che anche i cittadini in democrazia qualcosa contino, per usare un eufemismo. Da cui ne conseguirebbe un punto di incontro con il popolo che ribolle nelle strade.
Altrimenti il rischio è che la sintonia, già duramente incrinata, crolli a picco, molto peggio di come già accaduto anni fa con la “salita” in politica di Mario Monti, altro rappresentante di un’élite tecnocratica certamente non troppo vicina alla vita reale del Paese. Senza contare poi, purtroppo, la “difficoltà” del Ministero degli Interni di controllare la piazza, o ancora peggio la polizia, come si è dimostrato con l’attacco sferrato alla Cgil, secondo alcuni tuttavia leggermente “orchestrato” a fini propagandistici.
L’indiscrezione: pare che il Governo stia allentando la presa sul pass
In ogni caso, l’indiscrezione che circola in queste ore fa tirare un respiro di sollievo, e introduce un’orizzonte di speranza. Secondo quanto infatti rivelato dal quotidiano Libero, pare che il governo stia lentamente cominciando a “mollare l’osso” su questo tema. Senza dare troppo nell’occhio, certo, per non mostrarsi debole, quando forse in realtà basterebbe mostrarsi semplicemente un po’ più umano. Giusto per scrollarsi di dosso quella caricatura da “Dracula” che ormai campeggia nella mente di molti cittadini.
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Il quotidiano di area centro-destra, racconta il Senatore Gianluigi Paragone sul suo sito omonimo, svela infatti che il governo sta ragionando su come e quando togliere l’obbligo del green pass. Mentre in realtà Il Giornale approfondisce ancora più la questione e svela: “Magari riuscirà a farlo già per Natale. Con il nuovo anno infatti l’uso obbligatorio della certificazione verde dovrebbe essere circoscritta a eventi e luoghi ad alto rischio assembramenti come stadi, discoteche e concerti”.
Cosa prevede il programma a cui sta lavorando l’esecutivo
In sostanza, il programma su cui si sta lavorando prevede l’annullamento dell’obbligo del green pass “a partire dal primo gennaio 2022”. Un punto di partenza, che non è il migliore auspicabile, ma che mostra come è molto difficile prolungare l’utilizzo del lasciapassare oltre la sua “scadenza naturale”. Sarebbe tuttavia ancora meglio se si riuscisse a eliminarlo ancora prima del limite dello “Stato di emergenza”, che tutti gli italiani sperano fortemente non venga prorogato, pena proteste ancora più accese che metterebbero a rischio la pace di tanti.
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“In ogni caso bisognerà vedere come procederà la campagna vaccinale”, è tuttavia la specifica del quotidiano Libero. “L’obiettivo per liberare definitamente gli italiani dalle ultime restrizioni, è il raggiungimento della quota del 90 per cento di vaccinati“.