Un “atto di carità” oggi quasi mai praticato è la “guarigione genealogica”. Se ne parla pochissimo ma le maledizioni generazionali possono imprimere le loro conseguenze per secoli.
Anche se non siamo responsabili di quanto compiuto dai nostri antenati, “è bene chiedere perdono a Dio, oltre che dei nostri, anche dei loro peccati, e pregare perché essi e noi abbiamo “pace in Dio”.
Guarigione dell’albero genealogico
Il grande esorcista francescano Padre Matteo La Grua (1) suggeriva sempre di sciogliere tali maledizioni attraverso la celebrazione eucaristica. Per la precisione, La Grua consigliava messe in suffragio delle anime dei propri antenati.
La celebrazione eucaristica per i propri defunti, sottolineava padre La Grua, “rientra nel mistero di solidarietà” e rappresenta “una forza potente di scioglimento delle maledizioni, sia generazionali, sia locali, sia anche personali”.
L’esorcista esortava sempre a non maledire mai alcun membro della propria famiglia, né i figli, né i genitori, né i nonni, né i nipoti, né altri parenti. “È anche importante – aggiungeva La Grua – non opprimere i poveri, non opprimere gli operai, perché questi possono maledire e Dio potrebbe anche ascoltare queste maledizioni, le quali poi ricadono sulle aziende di cui fanno parte”.
Chiedere perdono anche per i nostri defunti
Un altro esorcista padre Francesco Bamonte (2) parla di una “eredità medianica”. Così come esiste, affermava, una comunione dei “beni spirituali”, allo stesso modo, si può soffrire una “ripercussione” dei “danni spirituali” che ci si procura tra generazioni.
Anche se non siamo responsabili di quanto compiuto dai nostri antenati, “è bene chiedere perdono a Dio, oltre che dei nostri, anche dei loro peccati, e pregare perché essi e noi abbiamo “pace in Dio” e perché ogni influsso negativo del passato che permane nel presente sia annullato, dal momento che i peccati del passato permangono come tentazione nell’oggi”, scrive l’esorcista.
Bamonte ricorda poi che vi sono persone dotate di “facoltà medianiche innate”: una sorta di “malattia genetica che uno si ritrova dalla nascita senza averla voluta, potrebbe averla ereditata inconsapevolmente da qualche membro della famiglia defunto, il quale ha esercitato volontariamente pratiche occulte o spiritismo”.
Rispetto alle malattie genetiche ereditate, “le facoltà medianiche ereditate (ma anche quelle indotte da familiari non defunti) possono essere rifiutate – spiega padre Bamonte –. In che modo? Innanzitutto, sforzandosi di non assecondarle, e poi con frequenti rinunce allo spirito”.
Esistono numerosi tipi di preghiere finalizzate alla guarigione genealogica. Una è la preghiera di liberazione dell’albero genealogico. Si può pregare per la guarigione dalle malattie ereditarie, fisiche, mentali e psichiche; per la liberazione dai mali causati dal maligno; per la guarigione dai mali che colpiscono matrimoni e famiglie; per la guarigione dai mali che colpiscono i bambini; per la guarigione dai mali che colpiscono alcuni morti; per la liberazione da tendenze cattive che provengono dai nostri antenati.
- Angela Musolesi, Presidente degli esorcisti, Ed. Carismatici Francescani, Ravenna 2009, pp. 117 e 118
- Francesco Bamonte, I danni dello spiritismo, Ed. Àncora, Milano 2003, pp. 114 – 115)
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