La guerra civile in Siria continua, nei giorni scorsi tra le vittime dei bombardamenti c’era un bambino le cui ultime parole hanno commosso il mondo.
La piccola vittima, in fin di vita in un lettino avrebbe minacciato le fazioni in guerra di raccontare tutto il male che stanno facendo a Dio.
Negli anni scorsi la guerra in Siria è stata raccontata da tutti i quotidiani internazionali. L’attenzione mediatica era dovuta alla presenza massiccia dell’Isis nella nazione mediorientale. Per sconfiggere la minaccia degli estremisti la Russia ha appoggiato apertamente Assad, mentre gli Stati Uniti hanno fornito supporto ai curdi. Le varie truppe hanno avanzato su due fronti diversi e liberato la maggior parte della Siria dal controllo dei fondamentalisti.
A quel punto l’interesse mediatico sulla guerra civile in corso è scemata, ma la popolazione è ancora costretta a vivere in condizioni precarie ed il conflitto, almeno nella parte est del Paese non è concluso. A Deir Ezzor, infatti, i bombardamenti continuano e le truppe di Assad cercano di distruggere l’ultima roccaforte dell’Isis. Che la guerra non è concluso lo ha ricordato il Santo Padre ad agosto, benedicendo i rosari per le vittime.
Come in ogni conflitto, tra le vittime non ci sono solamente militari ma anche civili. In questi anni di guerra sono morte migliaia di persone, tra uomini, donne, vecchi e bambini. In queste ore l’attenzione su di loro si è riaccesa grazie al racconto degli ultimi istanti di vita di un bambino. Secondo quanto riferito dalla stampa internazionale il piccolo era stato colpito dall’esplosione di una bomba e le sue condizioni erano gravi.
Alcuni uomini lì presenti lo hanno tolto dalla strada ed hanno cercato di medicarlo. Proprio mentre questi cercavano di salvargli la vita, il piccolo avrebbe detto: “Quando morirò dirò tutto a Dio“. Una frase che ha colpito tutti i presenti e che ora sta facendo il giro del mondo. Il piccolo è morto qualche giorno dopo, come tanti troppi altri prima di lui.
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Luca Scapatello
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