Ricordiamo tutti la tragica fine di Hina Saleem, la ragazza musulmana che venne uccisa dal padre, a Ponte Zanano di Sarezzo in provincia di Brescia, perché voleva vivere come un’occidentale, come le sue coetanee.
Aveva 20 anni, quando il padre la accoltellò e poi la seppellì nel giardino, ma con il capo rivolto verso la Mecca!
Hina Saleem: la sua tomba privata della foto
Accadde ben 12 anni fa e, da allora, troppe sono state le donne, le ragazze che hanno fatto la sua stessa fine, per gli stessi futili motivi.
Ma Hina Saleem sembra destinata a non suscitare nemmeno la compassione meritata, dopo la sua tragica fine.
Il fratello ha rimosso la foto dalla sua lapide (i musulmani non mostrano le foto dei defunti sulla tomba).
Era stata messa da una persona di cui non si conosce l’identità, ma che, probabilmente, comprendeva la voglia di libertà, sana e lecita, di Hina Saleem, nel voler essere una persona che potesse fare le sue scelte.
Ora, il fratello Suleman, spiega le sue ragioni: “Non andava bene, non era una fotografia rispettosa, noi non potevamo permetterci una lapide: a casa siamo in quindici, tra parenti e bambini, e lavoriamo solo io, che faccio il corriere, e mia madre”.
Intanto, promette: “Sceglierò un’immagine più adeguata e decorosa per ricordare mia sorella, una in cui appare più coperta … Vede, è un po’ come quando vuoi andate in chiesa, mica lo fate in ciabatte e pantaloncini. Ci sono entrato anch’io in una chiesa, sa? Facevo il grest, da ragazzino. E ricordo bene che il parroco ci diceva di coprirci. Il principio è lo stesso: il ritratto di Hina che c’era sulla sua tomba non era rispettoso”.
Noi accogliamo il suo proposito e lo accompagniamo con una preghiera, perché questa vicenda serva da pretesto per ricordare Hina Saleen e chiunque abbia avuto la sua stessa terribile sorte.
Antonella Sanicanti
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