La testimonianza che stiamo per raccontarvi ha davvero dell’incredibile: i cani percepiscono una “presenza viva” nel Tabernacolo.
È particolare che dai cani poliziotto arrivi una simile conferma: Gesù è vivo e presente nel Tabernacolo: un monito per tutti, compresi coloro che, pur professandosi credenti, in realtà non credono nella sua presenza viva.
Era l’ultimo giorno della visita apostolica di San Giovanni Paolo II negli Stati Uniti e qualcosa di speciale sta per accadere in quella Cattedrale.
Gesù si manifesta a tutti
Una storia bella e coinvolgente, che fa anche pensare e riflettere. La testimonianza che stiamo per raccontarvi ci fa comprendere come dei cani, che sono addestrati a fiutare e percepire la presenza di persone vive tra le macerie, avvertono che nel Tabernacolo, c’è “qualcuno” vivo e presente. Per loro lì c’è una presenza umana viva, e riescono a farlo meglio di tanti altri, anche degli stessi fedeli.
Possibile? Assolutamente sì.
Padre Albert J. Byrne, in un articolo intitolato “Nature’s Evidence of the Real Presence” (“Una prova naturale della Presenza Reale”), racconta un evento molto particolare e miracoloso allo stesso tempo. Nel giorno ultimo della visita di San Giovanni Paolo II negli Stati Uniti, Gesù si è manifestato anche ad alcuni animali che non riuscivano a staccare il loro sguardo da quel Tabernacolo.
Un programma fitto di incontri quello che il Santo Pontefice si apprestava a compiere, fra incontri istituzionali, con la gente e, non in ultimo, anche la preghiera e la celebrazione della Santa Messa. Fra gli incontri, c’era quello con i futuri sacerdoti al seminario di “Santa Maria”.
Giovanni Paolo II sta entrando in una cappella, quando…
Tutti volevano salutarlo, ma il Papa si aprì un varco fra la folla ed entrò nell’edificio per poter andare a salutare Gesù nel Santissimo Sacramento. Immediatamente, le Forze dell’ordine impegnate e i responsabili della struttura si adoperarono per controllare i luoghi dove il Santo Padre stava per dirigersi, con attenzione particolare alla Cappella del Santissimo.
E fu proprio in questa occasione, che i cani addestrati (quelli che aiutano a trovare le persone sotto le macerie di un terremoto) vennero impiegati per il controllo di eventuali persone nascoste in quel luogo. I cani annusarono e controllarono, guidati dalle forze dell’ordine e dai loro addestratori, ogni singolo spazio, fino ad arrivare proprio alla cappella dove era custodito Gesù Eucarestia.
Una volta entrati, si diressero verso il Tabernacolo e, fra lo stupore di tutti, rimasero a guardare fisso verso l’Eucarestia, allo stesso modo con cui facevano quando, in un punto sotto le macerie, annusavano e percepivano la presenza di una persona.
I cani osservano fisso il Tabernacolo
Uno sguardo fisso che nessuno riusciva a distogliere: i loro occhi era concentrati sul Tabernacolo. I cani percepivano la presenza di Gesù, vivo e vero, in quel luogo. All’avvicinarsi dei lor addestratori, ringhiavano e si rifiutavano di allontanarsi da quella visione: “Per loro, lì dentro c’era una persona nascosta” – racconta Padre Albert nel suo resoconto di quella giornata.
Era il 1995. Nessuno riuscì a farli allontanare. Solo dopo un po’ di tempo, i loro addestratori riuscirono a farli allontanare, ma ormai era chiaro: anche i cani avevano capito che, in quel Tabernacolo, c’era Gesù.