Quando la Madonna appare lascia in dono al giovane Juan Diego, qualcosa di straordinario e celestiale che tutt’ora ci dice come Lei sia viva, in anima e corpo, e ci ami tanto da volerci portare in Paradiso. Anche attraverso il prodigio del suo mantello.
Nei suoi occhi e tra le stelle del suo manto si nascondono misteri inspiegabili persino alla scienza.
Nostra Signora di Guadalupe (in spagnolo Nuestra Señora de Guadalupe), apparve a San Juan Diego in una visione del 1531. La Madonna di Guadalupe occupa un posto speciale nella vita religiosa del Messico ed è una delle devozioni religiose più popolari. La sua immagine ha svolto un ruolo importante come simbolo nazionale del Messico.
L’apparizione a Juan Diego
Secondo la tradizione, Maria apparve a Juan Diego, un azteco convertito al cristianesimo, il 9 dicembre e di nuovo il 12 dicembre 1531. Durante la sua prima apparizione chiese che fosse costruito un santuario per lei nel luogo in cui apparve, Tepeyac Hill (ora in un sobborgo di Città del Messico). Tuttavia, il vescovo chiese un segno prima di approvare la costruzione di una chiesa. Maria poi apparve una seconda volta a Juan Diego e gli ordinò di raccogliere delle rose. In una seconda udienza con il vescovo, Juan Diego aprì il suo mantello, lasciando cadere a terra decine di rose e rivelando l’immagine di Maria impressa all’interno del mantello, immagine che oggi è venerata nella Basilica di Guadalupe.
La Vergine di Guadalupe, Patrona delle Americhe
Papa Giovanni Paolo II che canonizzò Juan Diego e proclamò Nostra Signora di Guadalupe patrona delle Americhe, accettando l’autenticità dei primi documenti.
Un santuario della Vergine esiste sul sito almeno dal 1556, quando l’ arcivescovo della Nuova Spagna promosse la devozione all’immagine di Maria in una cappella di Tepeyac.
La devozione continuò a crescere, soprattutto dopo che a Nostra Signora di Guadalupe fu attribuita la fine di un’epidemia mortale di febbre emorragica che devastò Città del Messico nel 1736-1737.
Nel 1737 fu proclamata patrona di Città del Messico, e nel 1746 il suo patrocinio fu accettato da tutti i territori della Nuova Spagna, che comprendevano parte dell’attuale California così come il Messico e le regioni più a sud del Guatemala e di El Salvador. Nel 1754 Papa Benedetto XIV approvò il suo patrocinio e le concesse una festa e una messa degne per il 12 dicembre. Papa Pio X la proclamò patrona dell’America Latina nel 1910 e nel 1935 Pio XI approvò il suo patrocinio sulle Filippine.
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I misteri racchiusi nella Tilma
C’è inoltre un importante mistero, per la scienza stessa, che riguarda la Vergine di Guadalupe, racchiuso proprio nei suoi occhi. Lo rivelano gli studi dell’ingegner José Aste Tönsmann del Centro di Studi Guadalupani di Città del Messico.
Dagli studi medici effettuati nel 1956, si riscontra un triplice riflesso degli oggetti localizzati davanti agli occhi della Madonna e le immagini si distorcono per la forma curva delle sue cornee, in base alle leggi di Purkinje-Samson, tipiche del funzionamento dell’occhio umano.
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Cosa nascondono i suoi occhi?
Dal 1979, tramite un processo di digitalizzazione di immagini per computer, viene descritto il riflesso di 13 personaggi negli occhi della Vergine di Guadalupe. Il piccolissimo diametro delle cornee (di 7 e 8 millimetri) fa automaticamente escludere la possibilità di poterci disegnare all’interno delle figure, se si tiene conto del materiale grezzo sul quale è immortalata l’immagine.
Il risultato di 20 anni di attento studio degli occhi della Madonna di Guadalupe è stata la scoperta di 13 figure piccolissime.
Tali figure potrebbero corrispondere a coloro che, tra i primi, videro la Tilma al momento in cui venne mostrata.
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La fibra vegetale di maguey che costituisce la tela dell’immagine, non può durare più di 20 o 30 anni. Vari secoli fa venne dipinta una replica dell’immagine su una tela di fibra di maguey simile, e la stessa si disintegrò dopo alcuni decenni.
Nel corso dei secoli, sono stati moltissimi gli studiosi, credenti e non, che hanno passato anni a studiare l’immagine della Madonna di Guadalupe, in particolare a comprendere se la Tilma fosse opera umana o divina. Il tessuto della Tilma, secondo la scienza, non sarebbe potuto durare tanto a lungo, specie se dipinto. Trascorsi quasi 500 anni, la stoffa è ancora intatta.
La musica del Paradiso
Un altro mistero che si cela dietro al mantello, anzi proprio al suo interno, è costituito in particolare dalle stelle e dai fiori su di esso raffigurati.
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Analisi molto ben approfondite evidenzierebbero che proprio i fiori e le stelle presenti nell’immagine corrisponderebbero alla localizzazione dei vulcani del Messico e alle costellazioni che si vedevano nel cielo al momento dell’apparizione. La disposizione degli stessi elementi ha creato anche una melodia perfetta, classificata come celestiale, proveniente, cioè, dalla posizione delle stelle.
Tracciando linee verticali in ogni punto, e mettendo sopra una tastiera ad ogni linea arriva una nota musicale. Secondo gli esperti, tracciando una linea orizzontale dall’alto al basso e poi dal basso all’alto, si tocca la nota che appartiene a ogni punto che sta sulla linea. Da ciò ne risultano note e accordi completamente armonici, possibili da ascoltare.
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“Un prodigio, una musica celestiale simile a quella del Paradiso”: così viene definita la melodia del mantello della Madonna di Guadalupe, forse simile a quella che, un giorno, ascolteremo in Paradiso. Un’armonia perfetta creata dalla sovrapposizione di stelle e fiori dell’immagine della Madonna di Guadalupe sul pentagramma.
“Le ultime ricerche sulla Tilma, il panno di stoffa vegetale sul quale, miracolosamente, è rimasta impressa l’immagine della Madonna, racchiudono una musica divina”. Aveva dichiarato il sacerdote messicano Eduardo Chávez, Direttore dell’Istituto Superiore di Studi Guadalupani.
La musica estrapolata dalla Tilma della Vergine di Guadalupe | Video