In seguito alla sentenza della Corte UE sono state numerose le testante che hanno parlato dell’Ici dovuta dalla Chiesa allo Stato, ecco perché questa non dovrà essere corrisposta.
Riguardo la sentenza della Corte di Giustizia UE che stabilisce l’obbligo dello Stato Italiano di recuperare l’Ici dovuto dagli enti no profit nel periodo 2006-2011 c’è da fare chiarezza. Innanzi tutto l’obbligo non riguarda tutti gli edifici degli enti no profit, ma solo quelli che al loro interno avrebbero delle attività commerciali, anche se l’associazione non è esclusivamente adibita a fini commerciali (un ospedale con un bar interno). La seconda precisazione da fare (sebbene non ce ne fosse bisogno) è che la sentenza non riguarda esclusivamente la Chiesa, bensì tutti gli edifici appartenenti agli enti no profit (tutti gli edifici religiosi e non solo quelli cattolici, associazioni culturali, musei, associazioni benefiche etc). Chiarito questo andiamo a vedere perché, nonostante la sentenza della Corte UE, la Chiesa non dovrà (con ogni probabilità) pagare l’ici riguardante il periodo 2006-2011.
Ici, sentenza Corte UE: La Chiesa deve pagare gli arretrati?
Secondo il magistrato della Cassazione Alfredo Mantonavano, anche quando venisse inserito qualche edificio della Chiesa o di altre associazioni no profit che al suo interno ospitava un’attività commerciale (un bar ad esempio) difficilmente si arriverà al recupero dell’Ici dovuta, poiché nel contempo si arriverebbe alla prescrizione. Inoltre c’è da segnalare che c’è una parte importante che non è stato di fatto rilevata negli articoli sulla sentenza della Corte UE: è stata riconosciuta l’esenzione dalle tasse (L’Imu) degli edifici adibiti ad attività senza scopi di lucro a partire dal 2012.
A testimonianza del fatto che nessuno all’interno della Chiesa ha visto la sentenza della Corte di giustizia come una batosta ai danni del Vaticano, ma come un semplice riconoscimento di esenzione dalle tasse degli edifici religiosi, ci sono le parole che il vescovo Mogavero ha utilizzato per commentarla al ‘Messaggero‘: “Viene confermata l’esenzione dell’Imu per gli edifici di culto. In pratica una istituzione dell’Europa riconosce il valore della fede, la sua specifica rilevanza al punto da garantire ai luoghi di culto un’esenzione che non contrasta con la finalità fiscale”.
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Luca Scapatello