L’Icona della Pokrov, nella Chiesa dei Vlakhernae a Costantinopoli, è l’immagine di “Protezione” in cui da secoli Maria pone il suo velo sui figli che la invocano.
Quella della Pokrovitelnitsa, “La Protettrice”, non è l’unica icona di Maria correlata alla protezione. L’origine di questo attributo rimanda al noto inno mariano, ritrovato nei primi secoli della storia cristiana su di un papiro copto in Egitto e originariamente scritto in greco. Le prime parole sono dell’inno sono quelle universalmente note grazia alla traduzione latina: Sub Tuum Praesidium, “Sotto la tua protezione”.
L’antica preghiera Sub Tuum Praesidium
Le parti originali, inizialmente mancanti, recitano: “Sotto la tua compassione, Siamo fuggiti per il rifugio, Madre che fa nascere Dio. Le nostre petizioni. Non ignorare in afflizione. Ma salvaci dal pericolo, Solo Pura, Sola Benedetta”.
Tradotta nell’italiano moderno corrispondono a: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.”
L’invocazione a Maria come protettrice e liberatrice
In questa speciale e antichissima preghiera Maria non è invocata come interceditrice o intermediaria, al contrario vengono chiamati in causa direttamente i suoi poteri di liberazione.
Si tratta quindi della più antica preghiera a Maria in Egitto, terra della dea Iside, madre del dio Horus. Uno dei suoi titoli era infatti Mut Netjer, Madre di Dio. Che potrebbe rimandare quindi a quello di Theotokos, il titolo cristiano che fu attribuito a Maria di Nazareth il 22 giugno 431, durante il Concilio di Efeso. Che letteralmente significa Genitrice di Dio, e che viene reso in italiano con Madre di Dio.
La più antica preghiera mariana
In quell’epoca il cristianesimo si stava diffondendo nel mondo greco-romano, in cui era compreso anche l’Egitto. I culti pagani degli antichi furono infatti gradualmente sostituiti da quelli cristiani, e fu così che Maria assunse il ruolo di nuova madre.
Anche se però il Sub Tuum è la più antica preghiera mariana, ci sono voluti secoli prima che i cristiani chiamassero Maria “madre”. Studi sul papiro egizio lo collocano temporalmente nel 200 circa, mentre altri pensano che risalga al periodo che va tra il 300 e il 400 dopo Cristo. Non ci sono tuttavia altre prove di preghiera negli anni 200, e il termine Theotokos era quindi tutto tranne che di uso comune.
Maria viene riconosciuta come “Madre di Dio”
Solo nel Concilio si risolse la polemica se chiamare Maria “Madre di Cristo” o “Madre di Dio”, con la vittoria del secondo appellativo. La prima immagine di Maria e Gesù, ad esempio, che si trova nella Catacomba di Priscilla a Roma, risale al periodo tra la fine del secondo secolo e l’inizio del terzo.
Le prime preghiere testimoniate da scritti storici risalgono invece alle sofferenze di Santa Giustina, che “pregò sinceramente la Vergine per avere aiuto”, secondo il racconto di San Gregorio Nazianzeno, che morì intorno al 390 avanti Cristo. Ad oggi, perciò, l’età del frammento di Sub Tuum Praesidium resta incerta.
La nascita della devozione della “protezione” di Maria
Ma di fatto è con questa che si origina anche la devozione della “protezione” di Maria, dove cioè la Madonna va incontro ai supplicanti nei momenti difficili. Nell’icona Pokrov tradizionale, popolare in Oriente e nella Russia zarista, Maria con il suo velo protegge ad esempio i membri della congregazione, ma l’idea di protezione non era presente nell’ortodossia greca.
La tradizione sacra ortodossa orientale fa invece risalire l’apparizione di Maria la Theotokos al decimo secolo nella chiesa Blachernae di Costantinopoli, ovvero l’attuale Istanbul. Lì sono conservate, non a caso, molte reliquie di Maria. In quel luogo Sant’Andrea di Costantinopoli, slavo di nascita e guardia del corpo a Costantinopoli, appellato come “lo stolto di Dio”, vide un giorno la cupola della chiesa aperta e la Vergine entrarvi dentro.
L’apparizione della Madonna a Sant’Andrea di Costantinopoli
La Madonna si muoveva in aria al di sopra di lui, risplendente e circondata da angeli e santi. Il Santo si inginocchiò e pregò con gli occhi pieni di lacrime per tutti i fedeli cristiani nel mondo. In quell’occasione Maria chiese a Gesù Cristo di accettare le preghiere di tutte le persone che cercavano la sua protezione invocandolo.
Terminata la preghiera, la Madonna si diresse all’altare e si mise a pregare, ponendo il suo velo sulle persone a fianco a lei e sulla chiesa come protezione. A quel punto Sant’Andrea si rivolse a Sant’Epifanio, suo discepolo, in piedi vicino a lui, e chiese conferme. “Vedi, fratello, la Santa Theotokos, pregando per tutto il mondo?”. Allora Sant’Epifanio rispose: “Sì Santo Padre, lo vedo e sono stupito!”.
Oggi perciò un’importante icona della Beata Vergine Maria che prega, circondata da persone, è custodita nella chiesa delle Blacherne. Da quell’evento, di importanza fondamentale, in Russia si celebra un giorno di festa, in commemorazione cioè della visione di Sant’Andrea di Costantinopoli.
Giovanni Bernardi