L’iniziativa dell’Ikea ha suscitato opinioni contrastanti tra i partiti politici e l’opinione pubblica, da un lato, infatti, Francesca Bottalico, assessore al Welfare del Comune di Bari, ritiene che l’iniziativa della multinazionale: “Si inserisce nel percorso che da anni stiamo portando avanti sui temi delle pari opportunità e della promozione di culture non violente, non discriminatorie ma inclusive e capaci di valorizzare le differenze”. Dall’altro, invece, c’è la desta rappresentata dal deputato di Fratelli d’Italia Marcello Gemmato che sostiene che si tratti di un chiaro esempio di discriminazione per le coppie eterosessuali.
Gemmato ha persino organizzato un sit in di protesta davanti all’ingresso dell’Ikea per manifestare il dissenso contro quella che ritiene una violazione delle pari opportunità delle famiglie etero. La protesta non è ovviamente contro la decisione di Ikea che in quanto privato può decidere a chi rivolgere le proprie offerte come meglio crede, ma nei confronti del Comune che ha patrocinato l’iniziativa, favorendo (a suo dire) una minoranza della popolazione piuttosto che trattare egualmente tutti i cittadini senza differenziazioni di orientamento sessuale. Trattandosi di un’iniziativa privata, la protesta risulta però provocatoria e forzata, senza una reale base su cui poggiare una tesi discriminatoria.
Luca Scapatello
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