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Il Bambinello di Gallinaro: la scomunica non basta

Il Bambinello di Gallinaro è strettamente legato a Giuseppina Norcia che, il 13 Giugno del 1947, aveva solo 7 anni; si preparava a ricevere il Sacramento della Prima Comunione, a Gallinaro appunto, un paesino di 1000 abitanti, in provincia di Frosinone.
Due giorni prima di tale cerimonia, raccontò di aver avuto un’ esperienza mistica: aveva visto Gesù Bambino!

Successivamente, avrebbe visto anche Dio, la Vergine Maria e molti Angeli.
Nel 1975, dunque, un’ennesima visione di Gesù le avrebbe chiesto di costruire una cappella, in cui avrebbe troneggiato una culla, su cui si sarebbe adagiato il Santo Pargoletto.

Il Bambinello di Gallinaro dopo la morte della veggente

La vita di Giuseppina Norcia, da quella prima presunta visione in poi, continuò in tutta normalità o quasi, fino al 5 Luglio del 2008, quando nacque al cielo.
Intanto, molte persone, credendo alle sue rivelazioni, si erano recate in pellegrinaggio a Gallinaro, luogo in cui non erano richieste offerte per ottenere intercessioni o miracoli, ma solo preghiere e Rosari.

Anche se chiesa non si era mai pronunciata positivamente, in merito alle vicende di quel luogo e alle visioni di Giuseppina Norcia, nessuno sembrava averne tratto danno.
Il culto, però, era stato, intanto denunciano come non veritiero -per mancanza di prove del verificarsi di eventi davvero spirituali e soprannaturali- nel 1992, precisamente dalla Diocesi di Sora (Frosinone).

Poi, accadde qualcosa che ribaltò la situazione e la realtà dei fatti.
A Giuseppina Norcia, successe il genero Samuele Morcia che prese a seguire gli “affari del culto di Gallinaro”, arrivando a creare la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, presso il Santuario della Divina Misericordia, detto anche “Arca di Gallinaro”.

Il Bambinello di Gallinaro secondo Samuele Morcia

Ed ecco come Samuele Morcia si fa descrivere nel sito ufficiale, relativo al culto e dedicato ai tanti che lo seguono:
“Giunto nella Nuova Gerusalemme nell’anno 2000, è stato accolto da Maria G. Norcia (Giuseppina Norcia), che lo ha cresciuto spiritualmente come un figlio e lo ha reso partecipe del Mistero della Nuova Gerusalemme e di ciò che si sarebbe dovuto compiere per volere di Dio. (…) Il 4 ottobre 2015 fonda la Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, con quattro uomini viventi: N. Migliaccio, A. D’Argento, P. Manfredi, P. Laezza”.

Samuele Morcia, diverrà il Papa, eletto dalla comunità dei seguaci della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, e definirà la Chiesa di Roma “tana del nemico di Dio”.
Ma il 29 Maggio del 2016, dopo una serie interminabili di segnalazioni, Papa Francesco ha scomunicato quel gruppo di pseudo fedeli con queste parole: “Il gruppo denominato “Bambino Gesù di Gallinaro” o “Nuova Gerusalemme” è impegnato a diffondere in diverse località dottrine falsamente religiose e insegnamenti biblici distorti ed estranei alla Verità dei testi sacri. (…) La Posizione dottrinale di tale gruppo è dichiaratamente contraria alla fede cattolica, in quanto obbliga i fedeli a non frequentare i Sacramenti, a disapprovare gli insegnamenti e la stessa autorità del Papa, a non avere relazioni con i sacerdoti e le rispettive comunità parrocchiali, a trasgredire la disciplina ecclesiastica”.

Il Bambinello di Gallinaro dopo la scomunica del Papa

La scomunica spiegava che i seguaci di Samuele Morcia sarebbero stati accusati per il delitto canonico di Scisma.
Tutto questo trambusto fece in modo che anche la Procura di Cassino indagasse i fondatori della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme per riciclaggio, avendo notato un traffico poco lecito ed eccessivo di offerte, di svariati milioni (ricordiamo che Giuseppina Norcia non accettò mai una lira da coloro che andavano a farle visita, credendo alle sue visioni).

Nonostante la scomunica, il culto di Gallinaro non si è affatto fermato, anzi Samuele Morcia e i suoi adepti scovano ogni pretesto, ancora oggi, per imputare alla Chiesa di Roma e al Papa (a tutti noi cristiani) crimini orrendi contro Dio.
Ecco come si esprime, a tal proposito, Pasquale Laezza, il responsabile del Dicastero della Dottrina della Fede della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, parlando della missione che si propone si perseguire: “La Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme, compimento finale del progetto del Padre, nasce perché gli uomini hanno tradito il Padre, lo Spirito del Padre, negando le sue azioni e la sua presenza.

Se fosse stato accolto lo Spirito del Padre che in Gesù Cristo era, vi sarebbe stata soltanto la cristianità vera, santa e totale. Nonostante ciò, chi aderì al cristianesimo, nuovamente, ha tradito lo Spirito. Ecco così che nuovamente il Padre, nella sua infinita Misericordia, ha mandato nella Terra d’Amore da lui scelta il suo Santo Spirito, per far sì che una volta per tutte la Verità, pura, santa e assoluta, possa manifestarsi e smascherare chi all’apparenza si professa custode del cristianesimo, ma in realtà è animato da uno spirito contrario al cristianesimo. Uno spirito anticristico che vuole condurre i cristiani, con l’inganno, ad abiurare la propria fede, per aderire ad una nuova religione mondiale che abbraccia l’islam, l’ebraismo, il buddismo e l’induismo, che non pone più Cristo al centro di tutto (…)”.

Senza ulteriori commenti, per ciò che si spiega da solo, ricordiamo che tante persone, che appartenevano alla Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme e che hanno deciso di ritornare alla fede della Chiesa di Roma, hanno subito minacce, per aver raccontato la verità su Samuele Morcia, come hanno, poi, testimoniato anche in molti servizi televisivi.

Antonella Sanicanti

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