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Il caffè spirituale, una pausa con la Parola – giovedì 2 dicembre 2021

La Parola estratta oggi “a caso” ci invita a rinnovare lo sguardo su noi stessi attraverso lo sguardo di Dio, ovvero a coglierci come un Suo dono che dobbiamo imparare a stimare in tutta la sua verità.

Il caffè richiama un’abitudine quotidiana che ci accomuna un pò tutti, una buona tazzina calda col suo buon aromatizzata, ci dà quell’input per iniziare meglio un nuovo giorno.

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Per tantissimi di noi, tra cui la sottoscritta, è un’abitudine irrinunciabile a casa o al bar in compagnia, e occasione per incontrare amici, conoscenti, colleghi.

Esattamente quello che dovrebbe essere la Parola di Dio per noi, un appuntamento a cui non possiamo rinunciare, per scoprire in essa l’opportunità per un incontro davvero imperdibile col Signore.

La Parola guida le nostre giornate

Ogni giorno, dopo aver pregato, perché non è un gioco né tanto meno un atto scaramantico, leggiamo una Parola aperta “a caso”, ma sappiamo che nelle cose di Dio, il caso non esiste, e che ogni sua Parola ci parla e vuol dire qualcosa proprio a noi, adesso.

La sua Parola è luce ai nostri passi, spesso ripeto queste parole di San Paolo nella Lettera agli Ebrei cap 4,12, perché mi piace tantissimo: 

“Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore”.

La Parola di oggi, giovedì 2 dicembre 2021

Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. (Romani 12:3)

La Parola estratta “a caso” oggi ci invita a rinnovare lo sguardo su noi stessi attraverso lo sguardo di Dio. San Paolo ci invita a coglierci come un Suo dono che dobbiamo imparare a stimare in tutta la sua verità. Io non sono tutto, non posso essere tutto, non mi è chiesto di fare tutto. Niente di più e niente di meno di ciò che sono, di quello che in Dio sono chiamato ad essere. Questo è importante che ce lo sappiamo domandare e riconoscere.

Simona Amabene

Scritto da
Simona Amabene

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