Il Caos (volutamente con la “C” maiuscola) è la più grande trappola dell’epoca odierna (ma, in varie forme e dimensioni, anche di altri periodi); è quel tranello in cui tutti cadiamo, e più di una volta, nel cercare la verità.
Il Caos -è presto detto- è il padrone delle nostre esistenze, delle nostre circostanze, quotidianamente. Nulla come esso, riesce a confondere e a distrarre le menti, anche le più sveglie e intelligenti, come quando si cercano informazioni o delucidazioni su internet, su un certo argomento, e si trovano notizie contrastanti, quindi inutilizzabili; come quando, in nome della ricerca della serenità, si opta per una disciplina orientale, che dovrebbe riportare alla naturalezza, allo smaltire lo stress cui siamo sottoposti, ma che in realtà ci avvicina ad una spiritualità lontanissima da Cristo; come quando, in una società che pur si dice civilizzata e ricca di opportunità, i poveri lavoratori, quelli che a mani nude costruiscono l’economia di una Nazione, vivono l’ansia del licenziamento ad ogni respiro, mentre i loro capi ne discutono in poltrona; come quando chi ruba, uccide, usa violenza sulle donne, passa un weekend in carcere, con vitto e alloggio pagati dai contribuenti; come quando chi parla di Dio viene definito bigotto o fuori di testa, mentre in realtà, andando contro corrente, cerca il modo di amare anche il prossimo indisponente; come quando, mentre si legge o si commenta una news, si diffida della fonte e della sua veridicità, per presa posizione, non perché si hanno tesi da confutare od opporre; come quando una maestra, che cerca di insegnare ad un bambino le nozioni basilari della cultura e del retto comportamento, viene additata ingiustamente, per essere stata troppo ligia.
E, quest’ultimo fatto, accaduto a Palermo, è l’emblema del dilagare del Caos.
Un bambino aveva falsificato la firma dei genitori, per nascondere una nota presa a scuola. La nota avrebbe dovuto segnalare un comportamento scorretto, sarebbe dovuta essere la segnalazione della scuola ai genitori, come da sempre avviene, per una situazione problematica.
Che il bambino non se ne sia importato, che lo abbia nascosto ai genitori, addirittura beffandosi di loro, nel camuffarne la firma, è passato sottogamba.
Ciò che ha fatto lungamente discutere è stato in comportamento della maestra, che ha rimproverato il “piccolo angelo”, per aver cercato di imbrogliare i genitori, lei, la scuola, la società.
Pertanto, i genitori hanno pensato bene di denunciare la maestra, per abuso dei mezzi di correzione!
Si, esiste una tale imputazione, a cui hanno fatto seguito le attestazioni di sofferenze psichiche per il minore.
In questa situazione, la legge del Caos ha fatto in modo che la maestra venisse indagata per gli eventi accaduti. A lei i genitori hanno chiesto un risarcimento di 34 mila euro: questo il premio, per il reato di falsificazione del bambino; questa la punizione per la maestra, per aver fatto notare un comportamento sbagliato.
E cosi il mondo involve, torna al Caos e lo divinizza. Ma -ricordiamolo- esso, nella sua accezione antica, è (come ci racconta Esiodo) l’abisso. Stiamo costruendo un mondo senza Dio e senza valori e quello che raccogliamo è purtroppo frutto di quello che abbiamo seminato.
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