Il cardinale Ouellet attacca duramente il monsignor Viganò sostenendo che nel suo dossier di accusa nei confronti di papa Francesco non esiste fondamento.
Lo scorso mese l’ex nunzio degli Stati Uniti d’America monsignor Carlo Maria Viganò ha pubblicato un dossier di accuse contro il Vaticano e papa Francesco in cui si sostiene che la Chiesa ha favorito la nomina del cardinale McCarrick, nonostante su questo pendessero accuse di abusi omosessuali ai danni di seminaristi. In particolare monsignor Viganò criticava papa Francesco per aver ignorato i suoi avvertimenti e le precedenti disposizioni di papa Benedetto XVI, le quali, a suo dire, prevedevano una interdizione alle funzioni di pastore.
A tali accuse papa Francesco non ha voluto rispondere, chiedendo a fedeli e stampa di informarsi sulla vicenda e trarre le conclusioni che preferivano. Una scelta rischiosa ma che con il passare del tempo è stata forse l’unica possibile per non alimentare discussioni sulle accuse mosse contro di lui e contro la Chiesa, peraltro in un periodo difficile in cui gli scandali sessuali in Irlanda, Cile e Stati Uniti hanno messo a dura prova la fiducia dei credenti.
In questo mese l’opinione pubblica e gli esponenti della chiesa si sono affrontati sulle questioni sollevate dal dossier Viganò, prendendo posizioni opposte ed evidenziando uno spaccamento all’interno del Vaticano che pare sia presente da diverso tempo. Ad uscire pubblicamente contro Viganò in queste ore è il cardinale canadese Ouellet, il quale sostiene che le accuse contro il papa sono prive di fondamento e riprovevoli. Ad essere contestato il presunto disinteresse per le misure adottate da papa Benedetto XVI: “È falso presentare le misure prese come ‘sanzioni’ decretate da Papa Benedetto XVI e annullate da Papa Francesco. Dopo il riesame degli archivi, constato che non vi sono documenti a questo riguardo firmati dall’uno o dall’altro Papa, né nota di udienza del mio predecessore”.
Insomma il riesame dei documenti effettuato dal cardinale invalida l’accusa principale di monsignor Viganò ai danni di papa Francesco, infatti nel prosieguo del suo intervento questo aggiunge: “La tua attuale posizione mi appare incomprensibile ed estremamente riprovevole, non solo a motivo della confusione che semina nel popolo di Dio, ma perché le tue accuse pubbliche ledono gravemente la fama dei Successori degli Apostoli”, dice il prefetto dei vescovi rivolgendosi all’ex nunzio.
Quindi spiega come al tempo non si avessero le stesse prove che si hanno adesso, unico motivo per cui non sono stati presi provvedimenti, e si chiede come sia possibile che Viganò supporti le accuse dato che papa Francesco: “Non ha avuto alcunché a vedere con le promozioni di McCarrick a New York, Metuchen, Newark e Washington. Lo ha destituito dalla sua dignità di Cardinale quando si è resa evidente un’accusa credibile di abuso sui minori. Non ho mai sentito Papa Francesco fare allusione a questo sedicente gran consigliere del suo pontificato per le nomine in America”. Infine conclude esprimendo tutta la sua disapprovazione nei confronti dell’ex nunzio degli Stati Uniti: “Trovo tuttavia aberrante che tu approfitti dello scandalo clamoroso degli abusi sessuali negli Stati Uniti per infliggere all’autorità morale del tuo Superiore, il Sommo Pontefice, un colpo inaudito e immeritato”.
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Luca Scapatello
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