Arriva dal Cardinale Robert Sarah, originario della Guinea e Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, una forte ammonizione contro coloro che predicano e praticano l’aborto. Lui, che ha abbracciato Cristo sfidando, a più riprese, le forze politiche e dittatoriali del suo Paese, rischiando anche la morte, dichiara che l’aborto è la “più grande tragedia del nostro tempo”, la “parte della battaglia finale fra Dio e satana”, da cui dipende la salvezza dell’intera umanità.
Il Cardinale si riferisce all’immagine offerta dal libro dell’Apocalisse 12, 1-4 “… una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.”.
Ma i dibattiti sull’aborto sono anche paragonabili alla lotta fra Davide e Golia, tra le associazioni pro life e il “potere mediatico e finanziario, pesantemente armato e protetto dall’armatura delle false certezze e delle nuove leggi contro la vita”.
Questa denuncia il Cardinale la conduce anche in nome di Lejeune, il medico che scoprì la causa della sindrome di Down, oggi proclamato Servo di Dio dalla chiesa, perché mai smise di accogliere e difendere i piccoli che da soli non ce la potevano fare. Affermava: “Se qualcuno vuole attaccare davvero il Figlio dell’uomo, Gesù Cristo, esiste solo un modo: attaccare i figli degli uomini. Il cristianesimo è l’unica religione che dice: “Il tuo modello è un bambino”, il bambino di Betlemme. Se ti viene insegnato a disprezzare i bambini, allora non ci potrà essere cristianesimo in questo paese”.
Come è possibile che questa società così moderna, che giustamente tanto si prodiga per difendere i diritti umani, in ogni parte nel mondo, non si renda conto che un bambino che sta per nascere è una persona da tutelare e proteggere?
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