Il demonio mi possedeva Don Michele mi ha salvato.

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Nicola Gizzi, 27 di Roccarainola in provincia di Napoli, racconta il suo incontro con l’esorcista di Torre Le Nocelle, paese in provincia di Avellino con meno di 1400 abitanti. “La mia vita era diventata un inferno – racconta il ragazzo – la mia famiglia era disperata”. Poi l’incontro con Don Michele presso il santuario di San Ciriaco, lo scorso 13 aprile. “Dopo lunghe ore di attesa sono riuscito a incontrarlo. E’ bastato che il sacerdote ponesse le sue mani sulla mia fronte. Pochi secondi, non una parola. Da quel momento sono un’altra persona. Nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali. Per me è stato un vero e proprio ritorno alla vita”.

Nicola trascorre la seconda domenica di maggio con la famiglia proprio a Torre Le Nocelle. Un cane cieco e alquanto anziano presidia l’ingresso del santuario di San Ciriaco. Mentre si officia la messa, una donna distribuisce i numeretti ai pellegrini, in fila per incontrare don Michele Bianco.

Il ragazzo ha in mano il numero 56, la donna chiama il 18. “Bisognerà attendere molte ore – spiega l’anziana a Nicola”. Ma non importa quanto sarà lunga l’attesa. “Sono qui con la mia famiglia – racconta il 27enne – per ringraziare don Michele. Questa è la terza volta che lo incontro dopo la mia guarigione”.
Il ragazzo di Roccarainola gestisce una lavanderia industriale insieme al padre. La sua vicenda incuriosisce la gente del posto che si avvicina per carpirne i dettagli. “Io sono un napoletano atipico – rivela Gizzi – sono un grande tifoso della Juventus”. Il passo tra la fede religiosa e quella calcistica sembra davvero breve. Poche parole che distolgono dal pellegrinaggio. Poi di nuovo in chiesa in attesa del fatidico “56” che aprirà le porte al confronto con il suo salvatore.
Il prete di Torre Le Nocelle incontra ogni giorno centinaia di fedeli, tranne il giovedì. Il suo giorno libero. Una discesa parallela al santuario conduce a un cancelletto di ferro, in quelle stanze si celebrano gli esorcismi ogni venerdì. Il campanile in pietra bianca è staccato dalla chiesa. I rintocchi della campane scandiscono anche i numeretti. Di fronte qualche negozio di oggetti sacri e testi religiosi.
Una donna col passeggino percorre le vie del paese. Racconta che grazie all’intercessione di Don Michele è diventata madre a quarantatrè anni.
Un’altra grazia attribuita all’intercessione del sacerdote, originario del beneventano. Intanto dopo circa trenta minuti l’anziana donna chiama il numero 19. Un gruppo di quaranta persone si avvicina alla stanza per il colloquio. Una benedizione collettiva.
E’ sera, un uomo con le stampelle riesce a fare anche da Cicerone. “Vengo ogni giorno a Torre Le Nocelle – spiega – conosco ogni angolo del paese. Devo tutto a don Michele. Il suo incontro tanti anni fa è stato catartico. Oggi, nonostante i miei malanni, riesco ancora a camminare”.
Gli ultimi fedeli della giornata riescono a scambiare qualche parola con l’esorcista carismatico.

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