Il dogma fu promulgato nella Cappella Sistina dal beato Pio IX l’8 dicembre 1854. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) – dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana – aveva fatto voto in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’attuazione della proclamazione del gran dogma mariano. Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata.
La Madonna a Lourdes conferma il dogma dell’Immacolata concezione ecco il racconto scritto del messaggio che conferma il dogma promulgato dal Papa Pio IX.
25 Marzo: sedicesima apparizione (festa dell’Annunciazione). Finalmente la Signora, che fino ad ora non aveva voluto dire il proprio nome, risponde alla domanda con queste parole pronunciate in dialetto guascone, l’unica lingua che Bernadette comprendeva: « Que soy era Immaculada Councepciou » « Io sono l’Immacolata Concezione » Bernadette, all’epoca una piccola contadina analfabeta che non aveva neppure frequentato il catechismo, molto probabilmente non conosceva la dichiarazione dogmatica del 1854. Lei stessa raccontò di non sapere il significato di quelle parole e di essere stata capace di riferirle solo perché nel correre a casa le aveva continuamente ripetute tra sé e sé.
L’uso, da parte sua di un’espressione teologica al di fuori delle sue conoscenze, fu interpretato dagli scettici come prova che la ragazza era “manovrata” da qualcuno; al contrario, il parroco Peyramale (inizialmente scettico anche lui) fu dapprima sorpreso per tale espressione, e poi convinto, divenendo un sostenitore dell’autenticità delle apparizioni. Secondo i fedeli, quindi, la Madonna stessa avrebbe con la propria presentazione confermato il dogma promulgato dal Papa Pio IX.
Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria: del suo concepimento, avvenuto in modo del tutto naturale nel grembo di sua madre, come avviene per ogni nuova creatura umana; ma “immacolato” perché in quel momento stesso questa nuova creatura umana, a differenza di ogni altra, è stata preservata dalla macchia del peccato originale che misteriosamente si trasmette attraverso la generazione.
Questo avvenimento, a cui la Chiesa guarda con stupore e gioia grande, è l’inizio di una storia nuova di cui anche noi siamo parte: la storia della redenzione iniziata da Dio nella casa di Anna e Gioacchino, i genitori di Maria.
Dio non si arrende di fronte al male ed è capace sempre di operare nuovi inizi!
Maria, donna della nostra stirpe, è nel Suo piano dall’eternità. Dio stesso ne ha annunciato la straordinaria missione fin da quando, di fronte al peccato dei progenitori, promise solennemente la salvezza: «Io porrò inimicizia tra te [Satana] e la donna, tra tua stirpe e la sua, ed essa ti schiaccerà il capo, e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,9-15.20).
Nell’Eden sconvolto dal peccato, Dio immediatamente ricuce i fili della comunione spezzata dal peccato e, con un nuovo inizio, prosegue la sua storia d’amore per l’umanità promettendo la vittoria attraverso questa donna che già in quel momento appare sull’orizzonte come colei che diventerà la madre del Verbo eterno, il Figlio del Padre che si farà uomo per salvare gli uomini!
L’immacolato concepimento di Maria, avvenuto tanti secoli dopo quella promessa, è dunque l’aurora della storia nuova.
Maria è la prima dei redenti. A lei Dio Padre applica anticipatamente meriti della passione, morte e risurrezione di Cristo: mistero di grazia, di amore gratuito, Mistero di incomparabile bellezza che le insidie di Satana ed i suoi continui tentativi di seminare tragedie nella storia, non riescono a infrangere!
Ed ecco, nella pagina evangelica di Luca (Lc 1,26-38), il fatto in vista del quale Dio preservò Maria dal peccato originale, la rese «piena di grazia» fin dal primo istante della sua esistenza: l’incarnazione del Verbo eterno del Padre che si fa uomo diventando figlio di Maria…
Dio bussa alla porta della casa di Nazaret, bussa al cuore di quella giovane donna – quindicenne, promessa sposa a Giuseppe – e le chiede il suo sì, la sua adesione ad un progetto immenso, inaudito, incredibile: vuoi diventare la madre di mio figlio?
Maria è turbata di fronte a quella presenza; la sua ragione interroga, pone delle domande… E’ una creatura umana, non un automa…! Riceve una risposta misteriosa – diventerai madre per opera dello Spirito Santo – ma il suo cuore si apre all’accoglienza e risponde con le commoventi parole che abbiamo ascoltato: «Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum»: Eccomi, sono a totale disposizione; avvenga di me quello che hai detto… E’ l’offerta di tutta se stessa, di ogni palpito del suo cuore, di ogni pensiero della sua mente, di ogni atomo del suo essere!
Tre volte al giorno la Chiesa ripete, nella preghiera dell’Angelus, queste parole di Maria facendo memoria del più sublime dei misteri: Dio che si fa uomo nell’istante in cui questa ragazza di Galilea spalanca la sua vita ad accoglierlo!
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