Grazie ad un’interessante intervista concessa a ‘Cristiani Today’ facciamo la conoscenza di Francesco Alfredo Mazza, dottore che ha passato la vita ad aiutare il prossimo nei paesi più svantaggiati del mondo in tre diversi continenti (Asia, America del Sud e Africa). Ad oggi si occupa ancora di aiutare le suore dell’associazione di Madre Teresa di Calcutta in India e Albania.
Nonostante il notevole impegno profuso in questi anni, il dottor Mazza non è sempre stato un uomo di fede, anzi nel periodo della crescita si è allontanato dagli ambienti della Chiesa per ritornarci solo al termine del suo percorso universitario. Per questo motivo l’intervistatrice gli chiede come ha trovato la fede. A questo quesito il medico ha risposto: “Dopo aver fatto la prima comunione la mia fede comunque è rimasta lì. Al liceo non mi sono posto il problema e solo all’università di Perugia, dove studiavo medicina, mi si è palesato il ‘problema’ della fede”. Mazza spiega di aver avuto un problema di salute ed una crisi morale che lo hanno fatto riavvicinare alla fede, così, a 25 anni ha cominciato a frequentare una comunità neocatecumenale in cui ha scoperto “Il mondo della fede in Gesù Cristo”.
Da quel momento in poi la fede non lo ha mai abbandonato, ma come ha cominciato a lavorare come medico missionario? Il medico afferma che è stato un processo naturale, subito dopo la conversione alla confessione neocatecumenale in lui è sorto un forte desiderio di evangelizzare e questo desiderio è stato soddisfatto quando gli è stata proposta una grande opportunità: “Sono stato inviato insieme ad un pastore veneziano ed una ragazza scozzese ad evangelizzare piccole comunità in Camerun nel 1987. Sono rimasto lì per circa un anno”. Quell’esperienza è stata formante e soddisfacente al punto che il dottor Mazza non si lasciato scappare la possibilità di ripeterla nel 1990 a Taiwan ed Hong Kong. Questi due viaggi sono stati la conferma che la vita del medico missionario era la sua vocazione, così il suo impegno sociale e religioso nei paesi del terzo mondo non si è mai interrotto.
A questo punto il dottor Mazza spiega di aver ricevuto in quelle esperienze un grande insegnamento, in quegli anni ha imparato a stare in mezzo alla gente, ad amare i più poveri ed gli emarginati, a non sentirsi superiore a nessuno e a riconoscere di essere fallibile e di aver bisogno dell’aiuto degli altri, ma sopratutto di quello di Dio. La conferma definitiva dell’esistenza di Dio, però, il medico missionario l’ha avuta nel 2005 quando è andato la prima volta a Medjugorje: “Erano anni che volevo andare a Medjugorje. L’occasione si è presentata attraverso una mia amica e insieme abbiamo condiviso un pellegrinaggio. La chiamata forte di Maria l’ho sentita durante l’apparizione a Mirjana. Per me è stato sperimentare il paradiso”.
L’ultima domanda che la giornalista rivolge al dottor Mazza è questa: “Cosa consiglieresti a chi ha la vocazione di diventare un missionario?”. Il dottore inizia col dire che c’è tanto bisogno di evangelizzare anche in Italia e che si dovrebbe guardare prima in casa che all’estero, poi per chi vuole affrontare il compito del missionario dice: “Per prima cosa ci vuole una solida formazione spirituale e di esperienza di vita. Quando si è pronti si può partire per un tempo e poi magari ritornare. Ognuno deve sapere nel proprio cuore cosa sente. Se si è giovani c’è più entusiasmo”.