Un gesto che segna un sigillo di un legame che va oltre il suo ruolo: monsignor Georg Gänswein è stato molto di più che il segretario particolare del Papa Emerito.
Il suo consigliere, il suo amico fidato, colui con il quale parlare, confrontarsi e, non in ultimo, colui che gli è stato vicino sino all’ultimo giorno della sua vita terrena.
Padre Georg: l’addio a Ratzinger
Il 31 dicembre, Dio lo ha chiamato a sé. Benedetto XVI è tornato alla Casa del Padre, ponendo fine ai suoi ultimi giorni, in cui ha offerto la sua sofferenza, durante i quali il mondo intero ha pregato per lui, proprio come il suo successore, Papa Francesco, aveva chiesto.
Tantissimi i fedeli che si sono radunati nelle parrocchie, i sacerdoti ed i vescovi che hanno pregato per il Papa Emerito. E quelle sue ultime parole, ascoltate nel cuore della notte, da un infermiere (una sorta di angelo vestito di bianco, in quel momento accanto a lui) che più di ogni altra cosa ci hanno fatto capire il legame profondo e la altrettanta fede che Ratzinger aveva: “Signore, ti amo!”.
Accanto a lui, sempre, anche prima di quel febbraio 2013, quando Benedetto XVI annunciò le sue dimissioni. Lui c’era: Monsignor Georg Gänswein. Sempre accanto a Benedetto, con lui nei momenti di preghiera, nei momenti di studio e, negli ultimi tempi, quando la voce del Papa Emerito era diventata ormai troppo flebile, lui era la sua voce.
Più che un segretario particolare
Sempre accanto a lui, sino alla fine, come fa un figlio verso suo padre. E in un certo senso, lo è stato. Per Padre Georg, Ratzinger è stato un padre spirituale, una guida.
Ma ora dopo vent’anni di cammino insieme, quella figura salda, è salita al cielo e Padre Georg l’ha accompagnata e servita sino alla fine. Un gesto, umile, pieno di amore, che tutto il mondo ha visto. Il bacio sulle mani giunte del Papa che stringono il Rosario.
Un sigillo definitivo di un’unione spirituale che rimarrà per sempre. Papa Benedetto XVI sarà sempre vivo e vicino a Georg nel suo cuore, nel ricordo di ogni azione, di ogni gesto e di ogni insegnamento che da lui ha ricevuto.
Un bacio alle mani giunte: simbolo di un’unione
La commozione palpabile nei suoi occhi, quel Padre che per lui, non ci sarà più. Monsignor Gänswein era sì, il suo segretario, ma anche un suo amico. Tedesco come lui, avevano molte più cose in comune di quanto possiamo pensare.
Era stato proprio lo stesso Papa Benedetto a consacrarlo Vescovo nel 2013, un mese prima delle sue dimissioni. Adesso, l’addio ma non definitivo. Perché Benedetto XVI sarà sempre lì, al suo fianco e nel suo cuore, vicino a lui, e a tutti coloro che ora lo piangono.