La compatrona di Roma fu più volte tentata dal demonio. Sono da brividi le suggestioni di quegli spiriti di tenebra che dovette sopportare. Ma fu sempre l’Angelo Custode a salvarla.
Tra i tanti mistici che sono stati vittima di vessazioni diaboliche, figura Santa Francesca Romana (1384-1440).
Quell’Angelo custode sempre presente
La compatrona di Roma imparò a leggere nelle presenze del maligno nella sua vita una prova che il buon Dio le sottoponeva. A correrle in soccorso fu sempre il suo Angelo custode.
Come narra la passio agiografica di Francesca Romana, ogniqualvolta l’Angelo abbassava gli occhi su di lei, le inquietudini svanivano e rinasceva la pace nel suo cuore.
“Così ella accoglieva con generoso disprezzo le suggestioni di quegli spiriti di tenebra. Ella non temeva ancor più i cattivi trattamenti che le facevano talvolta provare”, si legge nella vita di Santa Francesca Romana.
“È vero che, in quelle circostanze – prosegue l’opera agiografica – il suo Angelo non lasciava campo libero alla loro rabbia. Quando volevano colpire molto forte, egli si poneva in mezzo per deviare i colpi, oppure scuoteva la sua capigliatura, e quel movimento bastava per mettere in fuga quei mostri infernali”.
L’agnello e il lupo
I demoni si manifestavano a Francesca Romana in forme di volta in volta più sofisticate e subdole. Incredibile e inquietante fu l’episodio del demonio presentatosi sotto forma di agnello, mentre lei era in contemplazione. Satana voleva mettere alla prova Francesca Romana sulla superbia spirituale.
La santa, però, non si lasciò lusingare e scacciò la bestiola, apparentemente mite e affettuosa. Smascherato, il demonio si trasformò in un lupo inferocito, dalle cui fauci sprigionavano fiamme, quasi come un drago.
La fiera infernale andò per sbranare la santa, tentando di soffocarla con i suoi fumi demoniaci. Fu allora che, l’Angelo apparve, scosse Francesca Romana per i capelli, l’essere immondo scomparve e la quiete ritornò.
Il libro di preghiera tratto in salvo
In un’altra occasione, la santa venne aggredita da due demoni. Alzatasi due ore prima dell’alba, Francesca Romana accese il fuoco in cucina, accingendosi poco dopo a pregare.
Dopo aver visto il demonio apparirle furibondo sotto sembianze umane, la mistica cercò di proteggere il libro di preghiera che teneva in mano, nascondendolo nel grembiule. Il suo timore è che potesse gettarle nel fuoco i suoi testi spirituali.
Il demonio allora le si avventò contro e assieme a un altro demonio apparso lì per lì, la afferrò cercando di gettarla nel fuoco. Francesca Romana gridò allora: “Gesù mio, aiutatemi!”. L’Angelo custode apparve immediatamente e le creature infernali svanirono nel nulla.
Lusinghe subito smascherate
Un terzo aneddoto riferisce di tre demoni apparsi a Francesca Romana nel cuore della notte, mentre lei riscaldava i panni in cucina. I tre si presentarono in forma angelica, salutandola riverentemente.
La mistica, però, li riconobbe subito: “Cosa, voi spiriti orgogliosi, vi degnate di umiliarvi così davanti ad una povera donna! Come non arrossite per una simile bassezza, dopo aver avuto l’audacia di ribellarvi contro il vostro Creatore, con un orgoglio che ancora dura? A cosa pensate dunque, umiliandovi davanti a me, nel mentre che rifiutate di umiliarvi davanti alla Maestà divina?”.
Anche questa volta, i demoni, sentendosi smascherati, aggredirono fisicamente Francesca e gracchiarono sarcastici: “Oh, quanto la tua obbedienza ci dispiace! Essa ci costringerà a ritornare in fondo agli abissi”. Tentarono poi di gettarla dal balcone ma, per la terza volta, l’Angelo custode intervenne, riportando tutto alla normalità.
Il demonio va in bestia per la santità…
Come avvenne anche a San Pio da Pietrelcina, San Giovanni Bosco, Sant’Ignazio di Loyola, San Nicola da Tolentino e molti altri, Santa Francesca Romana viene dunque sottoposta a vessazioni diaboliche nella loro forma più aggressiva ed estrema. A conferma di una legge sovrannaturale ricorrente: più elevato è il grado di santità di una persona, più violenta ed esplicita è l’azione del demonio nei suoi confronti.
Quelle patita da Santa Francesca Romana e da altri santi sono azioni diaboliche straordinarie. Le azioni diaboliche ordinarie si manifestano nelle tentazioni del quotidiano e nella loro natura relativamente ‘blanda’ degli inganni in cui tutti i battezzati possono incorrere.
Riconoscere per tempo queste astuzie del maligno è possibile grazie alla preghiera e alla formazione. Quando si accorge della nostra maturazione spirituale e della nostra capacità di evitarlo, il demonio si dispera, si scatena e appare più invincibile che mai. Proprio perché sa che la sua sconfitta è dietro l’angolo…
Luca Marcolivio