Per San Bernardo di Chiaravalle, il Natale è il momento in cui si incontrano l’amore infinito di Dio, che umilmente si fa uomo, e la fragilità dell’uomo. I suoi insegnamenti circa il mistero dell’Incarnazione si trovano nei suoi scritti. Approfondiamo le sue parole.
Molti sono i Santi che, nel corso della storia, si sono occupati della riflessione spirituale e teologica in merito al Mistero dell’Incarnazione. Gesù che viene a vivere in mezzo a noi è una delle tematiche più affrontate, ma quella che vogliamo proporre in questa sede incarna una riflessione meno legata alla liturgia e più incentrata sulla profondità teologica di questo straordinario avvenimento. Ad offrirci una lezione sul Verbo che si fa Carne è una delle figure più influenti sull’intero panorama cristiano: San Bernardo di Chiaravalle. Egli rappresenta una delle figure più importanti del panorama monastico medievale, nonché uno dei teologi più influenti della cristianità. Non a caso, nella stesura di una delle opere più importanti della letteratura italiana, Dante Alighieri decide di scegliere proprio San Bernardo come guida per la parte finale del suo racconto: nella Divina Commedia il Santo rappresenta allegoricamente la fede, quel lumen gloriae che ci permette di fruire della visione di Dio.
San Bernardo e la spiegazione del Natale
L’insegnamento di San Bernardo di Chiaravalle sul tema del Natale è espresso in diversi suoi scritti, alcuni di essi conosciuti come “sermoni”. Nello specifico, la riflessione presa in considerazione, è presente nel quarto sermone, dove il Santo afferma: “Un piccolo è stato dato ai piccoli, perché sia dato grande, quando saranno grandi: e perché quando sarà grande e glorioso possa glorificare e rendere grandi quelli che ora giustifica da piccolo“. (Fonte: sermoni di San Bernardo). Il piccolo che è stato dato ai piccoli, racchiude il tema dell’umiltà di Cristo. Ciò che vuole sottolineare il Santo teologo è l’interessante contrasto che domina quella scena. Da una parte, infatti, la grandezza del Salvatore, dall’altra, invece, la povertà della sua nascita. Non a caso, infatti, San Bernardo parla di ciò che avrebbe fatto successivamente il Salvatore: rendere grandi quelli che giustifica da piccolo.
La riflessione spirituale
A questo tema si lega poi un’importante riflessione spirituale sul mistero dell’Incarnazione. San Bernardo mette in luce quanto questo momento storico sia un momento di conversione spirituale. Il Natale, secondo il monaco di Chiaravalle, ci fa riflettere a fondo su quanto il Cristo che viene al mondo possa cambiare i nostri cuori. È l’amore di Dio, infatti, che giungendo fino a Betlemme, prepara i nostri cuori per dar vita a una trasformazione spirituale. Imitare questo amore nelle nostre vite, significa portare pace e serenità all’altro. Questo insegnamento, offertoci da San Bernardo, risulta quanto mai prezioso.
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