Il Natale è il giorno in cui la venuta di Gesù nel mondo si fa concreta, e noi tutti siamo chiamati a riporre in lui le nostre speranza, chiedendo una cosa in particolare.
Il cristianesimo oggi sta correndo una grande rischio, ma Dio si è incarnato in Suo figlio affinché possiamo non demordere.
Il secolarismo che avanza è infatti una realtà dura che spesso fa male, tuttavia i cristiani sanno che non possono perdere la speranza. Da tempo ormai il cristianesimo è quasi sparito dal centro della società, sempre più atea, materialista, libertina e individualista. Il senso comune del popolo è ormai preda di illusioni dettate dai consumi, dal mercato, dall’egoismo e dalla perversione dei potenti della terra.
Il Natale nella società contemporanea
Protestare in maniera sterile non serve a molto, perciò è arrivato il momento di agire, nella maniera più concreta possibile. C’è infatti un’arma molto potente che è stata lasciata in mano ai cristiani fin dalla prima venuta sulla terra del Salvatore. Questa è la preghiera. E siamo chiamati a farne buon uso, a rinnovare la consapevolezza della sua efficaci. Questo è il dono più grande da chiedere a Gesù. Non serve infatti rifugiarsi nell’idea farisaica che i cristiani sono buoni e tutti gli altri hanno bisogno di redenzione. É necessario al contrario rimboccarsi le maniche ed essere agenti trasformatori della realtà, come il Signore ci ha invitato a fare.
In una famosa udienza, poco prima delle sue dimissioni, Benedetto XVI disse: “Oggi non si può più essere cristiani come semplice conseguenza del fatto di vivere in una società che ha radici cristiane: anche chi nasce da una famiglia cristiana ed è educato religiosamente deve, ogni giorno, rinnovare la scelta di essere cristiano, cioè dare a Dio il primo posto, di fronte alle tentazioni che una cultura secolarizzata gli propone di continuo, di fronte al giudizio critico di molti contemporanei”.
La missione cristiana è infatti quella di vivere la propria fede nel mondo, ma non essendo del mondo. Di testimoniare la vita in Cristo vivendo a contatto con gli altri, in relazione con le cose della società, andando a cercare gli ultimi e i peccatori, ma non facendosi trascinare dalla corrente che il mondo propina. Gesù non è venuto infatti per i sani ma per i malati, per coloro che hanno bisogno del medico, Cristo, e della cura, la vita piena completamente donata a Lui.
L’uomo di oggi è sempre più bisognoso di Dio
L’uomo di oggi di questo medico ne è bisognoso più che mai. Non di farmaci, di droghe, di inebetimenti sterili, delle luci dello spettacolo, delle tentazioni del web, ma di Cristo gli uomini e le donne di oggi sono totalmente bisognosi. I cristiani hanno perciò il dovere di diffondere la sua Parola ovunque, sopra i tetti e ad ogni angolo della terra. I cristiani sono infatti consapevoli del dramma che il mondo sta vivendo, solo e unicamente in virtù del loro Battesimo e della loro fede.
Per questa ragione è necessario piegarsi sulle ferite che il demonio ha procurato all’umanità. A partire da ogni luogo e contesto, sia in quelli più grandi, ricchi, sfarzosi e potenti, sia in quelli più miseri, umili, sofferenti, privi di agi e di benessere. Ci sono infatti battaglie che si presentano davanti al cristiano, e che hanno a che fare con la politica e con la società, che non possono essere rimandate.
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Droga libera, eutanasia, aborto, gender, utero in affitto, inverno demografico, scristianizzazione costante della società. Su questi temi e su molti altri i seguaci di Cristo hanno il dovere di dire la loro, di rilanciare una fede viva e pulsante nei cuori di ognuno. Di ridare nuova luce e splendore a una Chiesa che altrimenti rischia l’irrilevanza, come già accade da anni, e quindi non riuscire ad essere al meglio agente di cambiamento morale buono e giusto, portatrice sana di bellezza e di verità.
Cosa dobbiamo chiedere a Gesù per questo Natale
Dio ha lasciato la libertà agli uomini a causa del suo amore smisurato nei loro confronti, gli uomini sono chiamati a ripagarlo con la stessa moneta, quella della donazione incommensurata delle loro azioni e delle loro vite. Della testimonianza profonda e autentica del suo Vangelo, di fronte a scelte che invece non hanno nulla a che fare con questo. Dai matrimoni che diminuiscono ogni giorno, specialmente in chiesa, ai giovani sempre più schiavi della società dei consumi, di abitudini negative, di una pigrizia intrinseca e crescente, vittime di separazioni e divorzi dei loro genitori.
Bisogna quindi ripartire dalle relazioni umane, spegnendo la spina a tutto ciò che ci distrae, cancellando ogni tentazione superflua, allontanando ciò che non è necessario. Soprattutto, c’è bisogno di recuperare la forza necessaria per compiere tutte queste azioni a Gesù, nella preghiera, e non c’è momento migliore per farlo se non il periodo di Natale, a partire da quello di Avvento, nell’attesa che si compia finalmente la nostra Speranza. La nascita di un Bambino che ha cambiato la Storia.
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Chiediamo quindi, in questo Natale, al Signore di venire concretamente nelle nostre vite affinché possiamo avere la forza di compiere la missione che Lui ci ha indicato con la Sua vita e con il Suo Vangelo. Domandiamolo al Bambin Gesù, e facciamolo domandare ai nostri figli, familiari e amici, affinché questo miracolo di amore infinito possa espandersi ovunque, senza limiti.