Il naufragio dell’anima: la poesia come ricerca spirituale

La poesia, come espressione profondissima dell’animo dell’uomo, diventa un cammino di ricerca spirituale interiore e una riflessione di fede. La letteratura riscopre ed esplora il conflitto interiore umano tra angoscia, redenzione e speranza, di fronte al divino e al mistero dell’esistenza.

Poeta e Gesù
La poesia può essere una via per la fede – LalucediMaria

Quello della fede è un cammino che ha visto protagonisti diversi personaggi importanti della storia recente e meno recente dell’umanità. Tra le figure più importanti del secolo scorso, legate alla storia e alla letteratura, vi è Giuseppe Ungaretti, il quale cammino di fede si manifesta come emblematico e fondamentale per ogni cristiano. La fede di Ungaretti si caratterizza come un cammino difficile, complesso, ma anche molto profondo al tempo stesso. La sua è una vera e propria ricerca incessante del divino caratterizzata anche dalla lotta interiore. La storia della devozione del poeta non può ridursi semplicemente a un atto, per così dire, devozionale. La sua fede rappresenta una costante tensione tra desiderio di trascendenza e inquietudine dell’esistenza umana. Questa fede, che emerge in maniera lenta ma costante durante la vita del poeta, è strettamente legata a quella che è la sua visione del mondo. A partire dalle sue esperienze più dolorose (si pensi agli anni della Grande Guerra), fino al contesto storico in cui visse, il poeta ha manifestato la sua necessità di trascendere.

Poesia e fede: l’esempio di Ungaretti

Già dalla sua giovinezza, il poeta si è confrontato con una profonda ansia di tipo esistenziale. La sua formazione parigina, in cui entrò in contatto con il pensiero filosofico del tempo, legata all’esperienza della Grande Guerra, lo spingono a interrogarsi su diverse tematiche. Una di queste è, sicuramente, il mistero della vita e della morte. La guerra, che ha come tratto distintivo il suo carattere distruttivo, lo porta a una riflessione profonda sul tema della salvezza e sulla presenza di Dio nella sofferenza. Ma, nel corso degli anni, la sua fede si trasforma, si fa più presente e più profonda.

Le raccolte di poesie

Le raccolte poetiche di Ungaretti sono emblematiche in tal senso. Se pensiamo a “L’Allegria” (che proviene da “Allegria di naufragi” del 1919) del 1931, esprime un’energia vitale che il poeta attribuisce infatti proprio alla grazia di Dio. Questa raccolta si manifesta quasi come un ringraziamento per la vita, nonostante le difficoltà. Queste difficoltà, ricordiamo, si sono manifestate nelle sue poesie a tematica “Prima Guerra Mondiale”, quando il poeta affermava: “non sono mai stato tanto attaccato alla vita”. A due anni di distanza, il “Sentimento del tempo” fa emergere invece una fede più tormentata, con la figura del poeta che oscilla tra senso di colpa e bisogno di misericordia e redenzione.

La purificazione in Dio

L’aspetto più profondo della fede del poeta si manifesta, poi nel suo desiderio, che diviene un vero e proprio bisogno, di “naufragare” spiritualmente in Dio. Il naufragio a cui ci si riferisce, però, non è un abbandono nell’oscurità. Al contrario, è un atto di totale fiducia: un desiderio di abbandonarsi alla volontà di Dio per trovare la pace e la purezza tanto cercata. Il poeta parla di questo naufragio in una delle sue più belle poesie, “Preghiera”. Di seguito, il testo:

Quando mi desterò
dal barbaglio della promiscuità
in una limpida e attonita sfera

Quando il mio peso mi sarà leggero

Il naufragio concedimi Signore
di quel giovane giorno al primo grido.

In questa poesia, il poeta esprime tutto il suo desiderio di rinascere attraverso sacrificio e purificazione, cercando la salvezza in termini non solo spirituali, ma anche in termini di ritorno all’infanzia, un “giovane giorno”, come speranza di un nuovo inizio. Il percorso di fede di Ungaretti, che ha attraversato il dolore, si basa sulla ricerca e sulla consapevolezza che solo in Dio si può trovare il vero senso dell’esistenza.

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