Una storia incredibile ma credibile, costellata di apparizioni ed eventi mistici, la devozione a Padre Pio e l’arrivo dei tanto desiderati figli.
Antonino Sarchiello è un agente di spettacolo, collabora nella realizzazione di eventi importanti a livello televisivo.
E’ agente di alcuni artisti come i ragazzi della trasmissione “Io canto”, “Amici” e attori in carriera. Ha sempre avuto fede, sin da bambino. E’ molto legato a San Pio da Pietrelcina e a suo nonno Nino. La sua storia, è particolare ed è fatta di segni, luci e visioni che solo chi ha fede nel cuore può comprendere.
L’infanzia e il legame con suo nonno
Antonino è nato il 20 ottobre del 1980, lo stesso giorno di suo nonno Nino, nato però nel 1926. Inizialmente abitava in Germania.
Sin da piccolo è stato sempre legato a suo nonno, che da bambino lo chiamava sempre Nino e lui questa cosa non la sopportava. Tutti i bambini lo chiamavano Tony, e lui voleva essere chiamato così anche da suo nonno.
“Con mio nonno sono cresciuto fino all’età di 14 anni, dal momento in cui lui è andato in pensione, si è trasferito a vivere in Sicilia. Quindi ci vedevamo soltanto una volta all’anno, durante le ferie di agosto.
Dalla Germania, nel frattempo mi ero trasferito in Italia e avevo iniziato a lavorare con mio padre. Con mio nonno c’era più un legame paterno che non come nonno e nipote”, racconta Antonino.
Il matrimonio e la rottura con la sua famiglia
Nel 1997, all’età di 17 anni, arriva la donna della sua vita. Dopo 1 anno, decidono di sposarsi perché lei rimane incinta.
Con la nascita del primo figlio succede la prima rottura con la sua famiglia.
A 17 anni, la sua ragazza rimane incinta ed è per questo che si sposano in fretta. “Mi sono ritrovato a 18 anni con un figlio, una moglie e tantissime responsabilità alle spalle. Non è stato facile e oggi sposarsi a quell’età è ancor più complicato” , dice Antonino.
Il primo figlio è causa di rottura con la sua famiglia di origine, perché al sud c’è l’usanza di dare il nome del nonno paterno, al primo figlio maschio. “Io non la vedevo una cosa così drastica” afferma Antonino. “Mio papà ha un nome particolare: si chiama Crocifisso. Per mio figlio secondo me, non era tanto idoneo”.
A quel punto, suo padre non la prende bene e per un periodo, dopo la nascita del nipote, avevano avuto delle discussioni.
Nell’agosto del 2001, suo nonno comincia a stare male. Gli viene diagnosticata una leucemia fulminante. I medici gli danno 30 giorni di vita.
Così, decide di raggiungerlo in Sicilia, ed inizia a pregare San Pio e Gesù promettendo di tornare a trovarlo a Natale, se fosse rimasto in vita.
La visione di Gesù e la dipartita al cielo di nonno Nino
Ma succede qualcosa di strano, durante il suo soggiorno in Sicilia.
“Devo fare una premessa: la persona che mi ha fatto recuperare il rapporto con mio padre, è stato proprio mio nonno” sottolinea Antonino.
Quando nell’agosto del 2001 era in vacanza, Antonino riceve una chiamata, nella quale gli viene riferito che suo nonno si era sentito improvvisamente male. I medici dopo avergli diagnosticato una leucemia fulminante, gli dicono che aveva pochi giorni di vita, massimo un mese e poi sarebbe morto.
Antonino dalla disperazione, è andato da lui in Sicilia.
Dopo 15 giorni, era tornato a Novara dopo aver promesso che se a Natale sarebbe stato ancora vivo, avrebbe trascorso tutte le vacanze natalizie con lui.
Dopo tante preghiere rivolte a Gesù e a San Pio (a cui è devoto) a Natale suo nonno era ancora in vita.
Così ritorna in Sicilia per 10 giorni.
“Mentre ero a casa di mio nonno, una notte, sentii dei rumori in cucina e mi alzai (pensavo che mio nonno stesse male e che fosse successo qualcosa). Invece, mio nonno era seduto comodamente in cucina, a fissare un quadro che teneva fisso sopra la porta, raffigurante Gesù Misericordioso” ricorda Antonino.
Continua- “A quel punto gli domandai se stesse male ma lui rispose che andava tutto apposto. Così mi misi accanto a lui e ad un certo punto scoppiò a piangere.
Mi disse di aver visto, l’immagine di Gesù, raffigurata nel quadro, animarsi ed andare verso di lui.
Mi raccontò che Gesù, gli aveva messo la mano in testa e gli avrebbe detto che sarebbe rimasto in vita per un anno. In più gli disse, che l’avrebbe accolto fra le sue braccia, ad agosto, quando la famiglia sarebbe stata tutta unita”.
Quando suo nonno gli raccontò l’accaduto, Antonino non gli credette subito e gli disse che forse era molto stanco. Lui si arrabbiò tanto, proprio perché il suo caro nipote non era stato disposto a credergli.
Il giorno della sua partenza, il nonno lo saluta con la consapevolezza che non si sarebbero più rivisti.
Esattamente ad un anno della sua malattia, il 9 agosto 2002, ricevette la brutta notizia che suo nonno era morto in ospedale e gli ultimi nomi che pronunciò furono: Antonino e quello di suo figlio.
Antonino arriva in ospedale un’ora dopo la sua morte.
Dopo qualche anno, Antonino e sua moglie decidono di dare un fratellino o una sorellina a Cristofer.
Sua moglie viene ricoverata, negli ultimi mesi, in ospedale per precauzione.
L’arrivo dei gemellini e l’apparizione …
La notte rimane a casa da solo ed è successa una cosa che gli ha cambiato completamente la vita.
Da premettere che sua moglie ha partorito 2 gemellini.
I bambini dovevano nascere a gennaio, ma lei già era ricoverata a novembre, perché si trattava di un parto prematuro.
La sera prima della nascita dei suoi figli, era solo in camera da letto.
All’improvviso vede una luce davanti a lui, e gli appare Gesù insieme a suo nonno e con loro c’era suo cugino, morto 20 anni fa, con un incidente stradale.
“Cominciai a prendermi a sberle, volevo capire se stavo sognando o se era tutto reale, ho avuto una paura incredibile.
Mio nonno rimase a 2 metri da me, mi disse che il giorno dopo sarei diventato nuovamente padre e che desiderava che io chiamassi i gemellini, invece di Alex e Michael (come avevamo concordato con mia moglie) Nino e Salvatore.
Poi mi disse di non preoccuparmi e dopo di chè la luce scomparve”.
Dopo quell’apparizione, scappa di casa in mutande e va da suo zio che abitava a 300 metri da casa sua.
Gli racconta l’accaduto e lui alla fine non gli crede.
Suo figlio Nino, è stato protagonista di alcuni eventi inspiegabili, durante i quali è rimasto illeso da alcuni incidenti spiacevoli.
Nino appena nato, a differenza di Salvatore, ha cominciato ad avere delle complicanze.
Il bimbo accusa seri problemi
Aveva delle compulsioni che i medici non sapevano da che cosa fossero causate. Dopo essere stati da tanti dottori, un medico trovò la soluzione in un medicinale. Il bimbo aveva dei problemi digestivi.
Per 7 mesi, ha dovuto subire dei patimenti, era costretto a dormire in piedi, legato sulla culla. Era costretto a mangiare pochissimo ma più volte, per digerire meglio.
“Noi ogni notte lo legavamo, per farlo dormire in piedi (come ci avevano detto i medici), ed una notte, mia moglie si svegliò, guardò verso la culla e non vide mio figlio.
Aveva 7 mesi Nino, era proprio piccolissimo e ancora oggi non riusciamo a spiegarci come avesse fatto a slegarsi e a scendere dalla culla” racconta Sarchiello.
“Abbiamo visto, mio figlio in salotto, con la foto di mio nonno in mano che l’abbracciava a se e gli dava tanti baci.
Io e mia moglie, davanti a questa scena ci siamo commossi.
Da quel momento fino ad oggi, a Nino sono successe una serie di cose belle ma strane” dice Antonino.
Dopo questi eventi, Sarchiello ha deciso di andare in pellegrinaggio da Padre Pio per ringraziare. Dopo anni arriva la nascita del quarto figlio Valentino Diego anche lui nato prematuro … ma questa è un’altra storia!