In occasione della Giornata per la vita che si celebra in Inghilterra questa domenica e che avrà come tema principale “Coltivare la vita, accettare la morte”, Papa Francesco ha fatto pervenire il suo messaggio e il suo sostegno alla Chiesa inglese.
Il suo appello forte è questo: “Difendere la dignità di ogni persona umana dal momento del concepimento fino alla morte naturale”. Il tema è molto caldo in Gran Brtagna dato che a settembre la Camera dei Comuni discuterà un progetto di legge sull’eutanasia che mira a rendere possibile e più facile per i malati terminali adulti la scelta di porre fine alla propria vita con un’assistenza medica ad hoc. Il Papa sul tema è sempre stato molto chiaro. Anche in questo messaggio ribadisce che “ogni anziano anche se infermo o alla fine dei suoi giorni, porta in sé il volto di Cristo”. Per Francesco la vita umana resta in ogni caso “inviolabile perché non c’è una vita qualitativamente più significativa di un’altra”.
Il Papa torna a prendersela con la “falsa compassione” e con la convinzione che l’eutanasia sia “un atto di dignità”. Secondo il Pontefice, invece, bisogna “prendersi cura della persona soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa”. E parlando di fine vita il Papa ribalta poi la prospettiva passando a parlare del rispetto che anche i nascituri meritano: “I bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo. Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana così come non è una conquista scientifica ‘produrre’ un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre”.
La conclusione del messaggio poi riassume bene il pensiero del Papa sul tema della vita e del rispetto sia per chi nasce sia per chi muore: “Il grado di progresso di una civiltà si misura proprio dalla capacità di custodire la vita, soprattutto nelle sue fasi più fragili e di combattere contro gli attentati alla vita in tutti i suoi aspetti: è attentato alla vita la piaga dell’aborto. È attentato alla vita lasciar morire i nostri fratelli sui barconi nel canale di Sicilia. È attentato alla vita la morte sul lavoro perché non si rispettano le minime condizioni di sicurezza. È attentato alla vita la morte per denutrizione. È attentato alla vita il terrorismo, la guerra, la violenza; ma anche l’eutanasia. Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente”.
F.B.