La grande notizia annunciata oggi dal Papa che punta a chiudere un periodo di grande sofferenza e dolori, con una ripartenza colma di speranza e di uno sguardo rinnovato sul futuro.
Le parole del Pontefice hanno infatti spiegato chiaramente l’obiettivo di questo straordinario evento annunciato attraverso una lettera.
Il Pontefice ha deciso di dare a tutti i fedeli e al mondo interno un segno di “rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza”. L’annuncio dell’indizione di un Giubileo nel 2025, per segnare la fine della pandemia e il ritorno a una vita piena di speranza e di fiducia per il futuro. L’obiettivo è infatti quello di “favorire la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia”.
I temi di questo Giubileo sono stati resi noti dal Papa con una lettera inviata all’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione. “Negli ultimi due anni, non c’è stato un Paese che non sia stato sconvolto dall’improvvisa epidemia che, oltre ad aver fatto toccare con mano il dramma della morte in solitudine, l’incertezza e la provvisorietà dell’esistenza, ha modificato il nostro modo di vivere”, è quanto attesta con dolore il Papa nella lettera.
“Come cristiani abbiamo patito insieme con tutti i fratelli e le sorelle le stesse sofferenze e limitazioni”, ha sottolineato Francesco. “Le nostre chiese sono rimaste chiuse, così come le scuole, le fabbriche, gli uffici, i negozi e i luoghi dedicati al tempo libero. Tutti abbiamo visto limitate alcune libertà e la pandemia, oltre al dolore, ha suscitato talvolta nel nostro animo il dubbio, la paura, lo smarrimento”.
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Anni dolorosi in cui molte certezze si sono viste sgretolarsi da un momento all’altro, per fare spazio, spesso, alla paura e al dolore. Fino a sbarrare le porte delle chiese, con il grande dolore dei fedeli che per mesi non hanno potuto ricevere l’Eucarestia. A 25 anni dal Grande Giubileo indetto da Giovanni Paolo II, la Chiesa torna ad indicare nuovamente la strada della speranza a un mondo che sembra averla smarrita, e sostituita da un tempo cupo e disperato.
“Abbiamo piena fiducia che l’epidemia possa essere superata e il mondo ritrovare i suoi ritmi di relazioni personali e di vita sociale”, scrive infatti il Papa. Per questo, conclude Francesco, “dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante”.
Senza mai dimenticare “la dimensione spirituale del Giubileo, che invita alla conversione”. Il motto scelto dal Papa è “Pellegrini di speranza”. Nel frattempo, però, il Pontefice ha chiamato i fedeli a un cammino di preparazione a questo straordinario evento che segnerà una vera e propria rinascita del mondo intero, che avrà una sua ufficializzazione con la Bolla di indizione, che verrà emanata a tempo debito.
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Il Papa ha infatti spiegato di “rallegrarsi” al pensiero che, in tutto l’anno precedente all’evento giubilare, nella vita della Chiesa e dell’intera comunità possa farsi strada una grande “sinfonia di preghiera”, in cui “ringraziare Dio dei tanti doni del suo amore per noi e lodare la sua opera nella creazione”.
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