Il Santo Rosario si prega contemplando Misteri diversi ogni giorno, che descrivono gli avvenimenti accaduti nella vita terrena di Gesù e di Maria.
Il lunedì e il sabato le nostre preghiere e le nostre siano rivolti a contemplare i Misteri della Gioia (Gaudiosi); il martedì e il venerdì i Misteri del Dolore (Dolorosi); il mercoledì e la domenica i Misteri della Gloria (Gloriosi); il giovedì i Misteri della Luce (Luminosi).
In questo mese di Ottobre, interamente dedicato al Santo Rosario, ripercorreremo i Misteri, nel dettaglio, con l’aiuto di alcuni Santi che, per mezzo di essi, hanno cambiato la loro vita e quella altrui.
I Misteri del Dolore raccontano i momenti più tragici della vita di Cristo, quelli che porteranno al suo sacrificio in croce. La sera in cui venne arrestato, Gesù stava pregando insieme ad alcuni discepoli, nell’Orto degli Ulivi, il Getsemani. Cominciava già a sperimentare tristezza e angoscia per ciò che gli sarebbe successo e sudò sangue (primo Mistero Doloroso: L’Agonia di Gesù nel Getsemani).
Poi, Gesù venne arrestato. Pilato, il Governatore romano dell’epoca, che lo aveva interrogato e non lo riteneva colpevole di alcun reato, nell’estremo tentativo di salvarlo, lo fece flagellare. La legge romana, diceva, infatti che un prigioniero flagellato non poteva esser messo a morte, in quanto, dopo la tortura, la sua fine era pressoché segnata. Il flagello era un’arma terrificante, un bastone di legno con strisce di cuoio ad una estremità. Ad ognuna di queste strisce, era legato un piccolo manubrio con punte acuminate di piombo (secondo Mistero Doloroso: La flagellazione di Gesù).
Dopo i tanti colpi del flagello, Gesù venne deriso e coronato di spine. Erano spine di acacia, dure e pungenti, che perforarono senza pietà il suo capo (terzo Mistero Doloroso: L’incoronazione di spine).
Gesù, allora, fu caricato del patibolo, il legno orizzontale della croce, del peso di circa 30 kg. Gli fu legato sulle spalle, a braccia tese, mentre altre funi gli bloccavano le caviglie. Lo univano alla stessa sorte degli altri condannati a morte -quel giorno due- per prevenire ogni ribellione o tentativo di fuga. Così cominciò il cammino verso il Golgota, il luogo dove sarebbe stato giustiziato.
Sotto il peso del patibolo, le forze lo abbandonavano; cadeva con la faccia e le ginocchia in terra, sopra i sassi della strada che traversava, senza neanche potersi riparare il viso con le mani (quarto Mistero Doloroso: Il viaggio al Calvario di Gesù, carico della croce).
Arrivato al luogo stabilito, due grossi chiodi, sotto i colpi spietati dei soldati, gli bucarono i polsi, fissandolo al legno. In quello stato -appeso per i polsi- lo tirarono su, con una carrucola, per issarlo sul legno verticale della croce, già piantato in terra. In quella posizione, un uomo muore dopo 6 minuti. I polmoni si riempiono di anidride carbonica, perché non si riesce più ad espirare. Nemmeno questo, però, fu concesso a Gesù, poiché subito un altro chiodo gli trapassò i piedi e su quello doveva far forza per risollevarsi e respirare, respirare ancora, nelle successive tre ore della sua agonia (quinto Mistero del Dolore: Gesù è crocifisso e muore in croce).
A proposito di persone a cui la pratica del Santo Rosario ha cambiato la vita, vi invitiamo a leggere la storia di Alano de la Roche e delle 15 promesse del Santo Rosario.
Antonella Sanicanti
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