L’Italia è disseminata di santuari, monasteri e chiese, e alcune davvero particolari. Degno di nota, un santuario in Molise, davvero speciale, collocato in un piccolo borgo di poco meno di 1600 abitanti, dove è accaduto un fatto straordinario.
Siamo a Castelpetroso, un piccolo paesino fra le montagne del Centro Italia, in provincia di Isernia. Al suo interno è presente un importante Santuario dedicato a Maria Santissima Addolorata.
Un Santuario in stile neogotico che nasconde tanti aspetti che vale la pena conoscere.
Sembra un luogo incantato, quasi uscito dal mondo delle fiabe, invece c’è ed è reale. Nel pieno delle montagne molisane, alle pendici del Monte Patalecchia, questo santuario ha impiegato ben 85 anni per poter vedere la luce. Una storia particolare che inizia nel 1888 e il tutto parte, anche qui, da due pastorelle.
Fabiana e Serafina si erano allontanate per andare a cercare una pecorella che era scappata dal gregge. Ed è stato, secondo quello che racconta la leggenda, scostando un cespuglio, la giovane Fabiana vide la Madonna che era in ginocchio ed aveva il capo e le braccia rivolte al cielo ed aveva il corpo di Gesù morto posto ai suoi piedi.
La visione di Maria Addolorata a due giovani pastorelle
Ma la giovane non fu la sola ad avere questo tipo di visione. Nel giorno di Pasqua di quello stesso anno, anche la sua amica Serafina vide la Madonna allo stesso modo di come l’aveva vista Fabiana. La notizia fece il giro di tutto il piccolo paese e tanti furono i pellegrini che iniziarono ad andare nei pressi di quel cespuglio per poter pregare la Vergine. Venuto a conoscenza del fatto, anche il Vescovo decise di aprire un’indagine su quanto stava accadendo in quel piccolo borgo di Castelpetroso.
E fu proprio il 26 settembre sempre del 1888, il vescovo stesso ebbe modo di assistere alla terza apparizione mariana. Ma i prodigi attorno a quell’apparizione non finirono lì. Nel giro di poco tempo, nelle vicinanze di quel cespuglio, in una cavità, una piccola sorgente d’acqua (fino ad allora mai esistita) iniziò a sgorgare. Un’acqua che si rivelò miracolosa, dopo ciò che accadde al piccolo Augusto, ragazzino di 12 anni ammalato di tisi.
Il ragazzo, infatti, guarì miracolosamente bevendo un sorso di quell’acqua che sgorgava da quella sorgente.
In quel luogo, nasce il santuario
Fu soltanto, però, nel 1890 che, dopo una grossa raccolta fondi, che la prima pietra di quello che sarebbe diventato il futuro santuario venne lì posta. A causa, poi, sia delle guerre mondiali, quanto anche della grave crisi economica che ne susseguì, il santuario ha visto la luce, e la sua consacrazione, soltanto il 21 settembre del 1975.
Un Santuario, lo dicevamo all’inizio, diverso da quelli che siamo abituati a vedere. Sembra posto in un luogo isolato, lontano da tutto e tutti, ma non è così. Uno stile neogotico, due torri che affiancano l’entrata principale, sei cappelle in tutto e una settima dedicata proprio al 7 dolori della Vergine Maria.
Sull’altare maggiore, l’immagine di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso, la protettrice del Molise. Sono stati diversi i Pontefici che hanno visitato questo santuario: Papa Giovanni Paolo II nel 1995 e, poi, anche Papa Francesco nel 2014.